Malumori all’interno del gruppo consiliare “Selargius Cambia” la consigliera Olla “attacca” Tuveri, il resto della squadre prende le distanze e annuncia: “Totale piena sfiducia nell’azione politica svolta dalla consigliera Francesca Olla, dalla quale non intendono essere più rappresentati, invitandola a dare le proprie dimissioni dal gruppo Selargius Cambia laddove, come asserito, non trovasse di suo gradimento l’operato del consigliere Mario Tuveri che ne è capogruppo”. In occasione della conferenza capigruppo del 14 novembre “la consigliera Francesca Olla riferiva di aver ricevuto delega dal consigliere Tuveri di esporre una lamentela della minoranza nei confronti del Presidente del Consiglio Comunale” ma tale affermazione veniva smentita da parte di Mario Tuveri, che, essendo presente all’adunanza, “una delega a chicchessia a trattare qualsiasi argomento in nome del gruppo Selargius Cambia non aveva ragion d’essere”. Non solo: durante il consiglio comunale del 21 novembre, “la consigliera Francesca Olla comunicava che “l’azione e la linea politica che il rappresentante del gruppo Selargius Cambia cui faccio parte è compiuta in autonomia e a titolo personale e non a mio nome e del gruppo Selargius Cambia, dal quale è assente da mesi senza alcuna giustificazione, idem nel gruppo allargato di opposizione. Con questa precisazione, si vuole evitare che qualsiasi linea e azione politica intrapresa e assunta dal rappresentante del gruppo Selargius Cambia, tra l’altro rappresentante non condiviso dai membri del gruppo, ma nominato d’ufficio grazie ad un artifizio del regolamento comunale, ecco che tale linee possano essere associate alla sottoscritta o al gruppo cui appartengo, onde evitare ambigue e spiacevoli situazioni come nell’ultima commissione permanente della capigruppo e in qualsivoglia altra adunanza”. Per i membri Cinzia Polli, Gabriela Pistis, Giovanni Battista Da Pelo, Gianni Melis, Giorgio Manieri, Giovanna Ortu, Ignazio Fanari, Marcello Salis, Mario Friargiu, Nicola Secci, Lorena Monni, Annalisa Floris e Valentino Carta ciò “non risponde al vero: il consigliere Tuveri, quale capogruppo del gruppo Selargius Cambia, non opera in coordinamento con quest’ultimo, con il quale condivide tutte le sue iniziative politiche e organizza eventi, come gli scriventi possono testimoniare; non risponde altresì al vero che la nomina a capogruppo del gruppo Selargius Cambia del consigliere Tuveri è frutto di un artifizio presente nel regolamento comunale posto che l’art. 19, 4 ° comma, del regolamento comunale, del quale in diverse occasioni la stessa consigliera Olla ha invocato il rispetto, prevede che “il Gruppo, se costituito da più di un Consigliere, è presieduto dal Capogruppo designato con comunicazione al Presidente del Consiglio sottoscritta dalla maggioranza dei componenti; in mancanza, è presieduto dal consigliere anziano per elezione”.
Il consigliere anziano del gruppo Selargius Cambia è Mario Tuveri, che, avendo ottenuto alle scorse elezioni comunali 209 voti a fronte dei 170 ottenuti dalla consigliera Francesca Olla, “ha diritto, non per un artifizio, ma per una norma regolamentare, a svolgere il ruolo di capogruppo del Gruppo Selargius Cambia in consiglio comunale”. E ancora: “La consigliera Francesca Olla, partecipando alle riunioni del movimento “No Thyrrenian Link” e condividendone gli obiettivi, ha agito senza condividere la sua azione politica con il gruppo che afferma di rappresentare; non ci si capacita delle gravi affermazioni che gettano discredito sull’azione politica e l’operato del consigliere Mario Tuveri, del gruppo consiliare Selargius Cambia che la stessa afferma di rappresentare, nonché, a parere degli scriventi dell’intera opposizione”.
Interviene anche Tuveri in merito alla questione: “Io non ho risposto e non risponderò in aula alle sue affermazioni. Posso dire che credo che la politica si faccia in modo diverso e che se ci sono panni sporchi, questi si lavano in famiglia. Continuerò a non rispondere a provocazioni e a fare quel che ho sempre fatto. Oggi, intanto, lei si trova sfiduciata dalla maggioranza del gruppo che diceva di rappresentare. Ovviamente, se la collega vuole, son sempre disposto ad incontrarla per risolvere i problemi di convivenza nel gruppo di cui facciamo parte e che mi pare abbia fatto emergere con le sue dichiarazioni in aula”.












