Il vento di SCIROCCO non ha soltanto danneggiato Cagliari e il Campidano tra alberi abbattuti e lampioni stradali spezzati; ha anche preso “a schiaffi” balconi e pareti rocciose senza però risparmiare la SELLA DEL DIAVOLO, monumento naturale per il quale cresce la preoccupazione in vista di un possibile, imminente crollo.
Da ieri, sia sulla superficie della Sella, sono visibili profonde lesioni e nuovi e preoccupanti crolli sono stati documentati con numerose immagini.
Infatti, come afferma il presidente di Sardegna Sotterranea Marcello Polastri, “alla base della monumentale “Sella”, dove la parete di roccia calcarea incontra il mare, sorgono centinaia di massi caduti dall’alto, dal ciglio estremo della Sella”. Dello stesso parere è Carlo Coni, presidente dell’Associazione Olé Kaiak: Noi possiamo solo osservare come la punta di un iceberg, me gigantesche pietre al pelo dell’acqua mentre è ovvio che una montagna di altre pietre è sommersa dalle onde del mare.
La grande roccia cagliaritana detta Sella del Diavolo, di fatto, è un simbolo identitario: al pari delle statue naturali “L’Orso” o la “Tartaruga”, meriterebbe attenzione e tutela ed invece rischia di scomparire se non si interverrà come del resto auspichiamo, dal 2010 quali associazioni ambientaliste (lo dimostrano anche gli appelli in TV).
Sarà NECESSARIO INTERVENIRE per TRAMANDARE “LA SELLA” INTEGRA AI POSTERI?
Oppure è giusto lasciare che la natura faccia la sua?
Nel dubbio, le associazioni Sardegna Sotterranea, Gruppo cavita cagliaritane, Olé Kayak, Ambiente Sardegna rivolgono il presente APPELLO ALLE ISTITUZIONI affinché possano trovare una soluzione e intervenire celermente dinnanzi a questo problema!
L’immagine di Carlo Coni documenta i crolli recenti alla base della Sella.
I CROLLI visibili nelle foto, alla base della Sella, al livello dele onde del mare, e le lesioni strutturali sulla Sella lasciano presagire nulla di buono.
UN FATTO naturale, il deterioramento della roccia, certo, in tutte le falesie. Peró è mai possibile che questo allarme crolli non sia stato ancora arginato a Cagliari?
Da qui l’ennesimo SOS lanciato dagli ambientalisti…
Già un anno fa, le associazioni Sardegna Sotterranea – Gruppo Cavita Cagliaritane e Ambiente Sardegna avevano espresso un plauso alle istituzioni per il bel restauro della Torre del Poetto ma al tempo stesso AUSPICAVANO il consolidamento dello strapiombo della SELLA DEL DIAVOLO, che dal colle Sant’Elia si affaccia sul mare, nel lato più estremo della Sella stessa.
Nessuna risposta. Insomma, una richiesta svanita nel vento che continua a soffiare sulla Sella del Diavolo, la roccia monumentale che nel suo insieme è un simbolo identitario per il capoluogo della Sardegna.
Da qui un auspicio, a dire il vero l’ennesimo, affinché le istituzioni possano per davvero trovare un rimedio per consolidare la Sella con interventi poco invasivi, nel pieno rispetto del sito, che per noi e per i Cagliaritani tutti, ha un grande valore identitario.
Gli esempi, al mondo, non mancano certo: basterebbe costruire opere murarie con la stessa roccia che compone la Sella, ad esempio, oppure realizzare una struttura con cavi in acciaio (come altrove).
Non spetta a noi decidere come, ed in quale maniera ma per senso civico non possiamo certo restare indifferenti mente la nostra storia, natura, e con essi l’aspetto identitario di Cagliari, perde pezzi.
A pensare che la Sella, all’incirca 20 anni fa, fu “legata ” con robusti cavi di ferro oramai inesistenti: sul terreno circostante, nella vallata della medesima Sella (conformazione naturale del terreno), si notano infissi nel terreno grandi ganci di ferro arrugginito.
BATTIAMOCI INSIEME DUNQUE.











