Ha deciso, sin da quando era un ragazzino, di portare avanti l’azienda di famiglia: pecore e latte, ecco come riesce a vivere Michele Pani, 35enne di Nuragus. Meglio, come riusciva a vivere: “Troppe spese, tutte in aumento: il costo dell’energia elettrica ma anche delle materie prime. “Il mangime lo pago 50 euro, prima me la cavo con ventisette euro”. Un salasso non da poco che, sommato ad altre voci, rischia di mandarlo gambe all’aria. C’era anche lui in piazza a Cagliari, ieri, con la Coldiretti, a protestare contro i rincari pazzi. E, intervistato a “Radio Casteddu la fai tu”, aggiunge un particolare importante: “Il latte ora ci viene pagato un euro al litro, ma è chiaro che non basta. Con le spese, tutte, in aumento, devono pagarmelo almeno un euro e cinquanta, solo così posso sopravvivere e continuare a fare il pastore”.
Il giovane è sicuro: “In questa situazione posso reggere solo sino all’estate. Ho rifiutato altri lavori, in passato, perché so e voglio continuare a fare il pastore. Ma sarò costretto, se non cambia nulla, a chiudere l’azienda”. E avere possibili sussidi statali, magari il reddito di cittadinanza? “No, non voglio, non lo chiederò mai”.










