“E’ stato un tragico gioco, solo un tragico gioco. Non sapevo che la pistola fosse carica e non avrei mai sparato contro il mio migliore amico. La pistola era di mio padre”. Queste le parole di Lukas Saba nell’interrogatorio di oggi, dopo l’omicidio del 18enne Alberto Melone, l’amico di sempre, in quella drammatica notte di venerdì scorso in piazza del Teatro ad Alghero. Il ragazzo davanti al Gip ha rivelato di avere preso proprio per gioco l’arma detenuta dal genitore, e pensando che fosse scarica, l’ha prima puntata contro il ragazzo con cui divideva una grandissima amicizia. Poi ha premuto il grilletto, e sono partiti i colpi fatali. E anche i suoi genitori in queste ore lo stanno difendendo in tutti i modi, giurando che “Lukas non è un assassino”. Ora saranno gli inquirenti a valutare la vesrione del ragazzo arrestato subito dopo il delitto.












