Luigi Di Maio, ricetta M5S per la Sardegna: “Via le lobbies dei raccomandati, tagliamo gli stipendi in Regione”

Il vicepremier nell’Isola per l’appuntamento elettorale delle suppletive di gennaio e per le regionali tra un mese attacca, bastone dei pastori in mano, sul prezzo del latte: “Basta con i soliti cartelli di imprenditori e anche con il monopolio dei trasporti e i favori ai soliti armatori”


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È stato nel nord, nel centro e nel sud della Sardegna in un giorno scarso, Luigi Di Maio. Un lasso di tempo comunque sufficiente per vedere numerose e importanti realtà sarde. È dal palco di piazza san Cosimo, durante la tappa finale per la “sponsorizzazione” di Luca Caschili in vista delle suppletive del venti gennaio prossimo e di Francesco Desogus per le Regionali del 24 febbraio, che di Maio spiega la ricetta del Movimento 5 Stelle per l’Isola: “Il problema delle industrie petrolchimiche è che dovevano essere fermate venti anni fa, c’è chi non ha pensato al futuro. Sui voli abbiamo un problema, sulle navi c’è il monopolio, poi i pastori si lamentano dei soliti cartelli degli industriali per le quote latte”, afferma, tenendo tra le mani il tradizionale bastone in legno, la “mazzocca”, dei pastori sardi, donato da Michele Cuscusa di Gonnostramatza, “ci sono anche i licenziati dalle cooperative della sanità che raccontano di essere stati buttati fuori e che sono stati tenuti solo i raccomandati. Basta con tutto questo”, tuona Di Maio.

 

“Questo sarà l’anno nel quale ci sarà la scadenza della convenzione marittima, finalmente potremo smetterla di favorire i soliti armatori”, afferma il vicepremier, invitando con forza a votare per Desogus: “Così taglieremo anche gli stipendi di tutti i consiglieri regionali e taglieremo le spese laddove non servono”.