Era il 2017 quando l’associazione cagliaritana La voce delle piante coinvolgeva un nutrito team di esperti e piantava i primi semi per avviare il riconoscimento, anche in Italia, dell’ortoterapia come supporto e integrazione delle cure tradizionali nel trattamento di persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo al pari della pet therapy.
Venerdì prossimo 5 luglio, a partire dalle 16.30, all’azienda agricola “Abitare con il verde” di Quartucciu, ne discuteranno docenti universitari, esperti del mondo agricolo, psicologi e psichiatri, formatori, naturalisti, cultori del giardinaggio assistito. Al termine degli interventi, Efisio Perra, dirigente della Federazione Regionale Coldiretti Sardegna, insieme a Mariafrancesca Serra, responsabile nazionale Donne Coldiretti, illustrerà al pubblico e ai parlamentari presenti (Salvatore Deidda, Silvio Lai, Gianni Lampis e Francesca Ghirra) un’articolata proposta di legge affinché la Sardegna si faccia promotrice di una specifica norma di settore che abbia come obiettivi il benessere delle persone fragili e la formazione di personale competente.
Da sette anni quel percorso non si è mai interrotto tanto da attirare l’attenzione di enti e istituzioni che, riconoscendone il valore, sono pronti a unirsi per un confronto che supporti la richiesta di una legge specifica che segua l’esempio di quanto fatto in numerosi stati dell’Unione europea come Francia, Inghilterra e Austria, o come gli Stati Uniti d’America dove questa forma di terapia viene utilizzata all’interno degli ospedali ed è materia di studio all’università ormai da oltre 40 anni.
Durante la serata saranno esposti i risultati dell’ultimo laboratorio “La cura dell’orto che cura”, sostenuto dalla Fondazione di Sardegna. Il monitoraggio è stato eseguito su un gruppo di 14 persone con differenti tipologie di disabilità intellettive seguite dalle associazioni Anffas, Passaparola e La casa nell’Albero. Accompagnati dagli educatori e indirizzati nei lavori da operatori agricoli specializzati, con la supervisione dell’ideatrice Cannas, i ragazzi hanno potuto sperimentare per quattro mesi gli effetti di una terapia che mira a migliorare la salute cardiovascolare, stimolare la concentrazione e la memoria, ridurre la pressione sanguigna, potenziare il sistema immunitario, ridurre i livelli di zucchero nel sangue e alleviare fortemente lo stress. Per ognuno di loro è stata predisposta una scheda con un monitoraggio continuo degli effetti delle giornate di lavoro in mezzo alla natura. Per quanto concerne gli aspetti sanitari, il progetto COC ha inteso applicare le regole dell’ortoterapia, come disciplina rigorosa e scientifica nella cura delle persone in difficoltà, già codificata in contesti internazionali come l’Associazione di Terapia Orticolturale Americana –ATHA.
Dopo i saluti istituzionali del sindaco di Quartucciu Pietro Pisu, interverranno:
Stefano Piredda, naturalista e presidente dell’assoc. LVP (“La voce delle piante” e l’ortoterapia: le sperimentazioni maturate dal 2016 a oggi);
Marta Cadinu, formatrice Ifold (Competenze ed esperienze dell’esperto in orti e giardini del benessere:l’importanza della formazione degli operatori);
Gianluca Iiriti, Centro servizi d’Ateneo Hortus Botanicus Kalaritanus: esperienze di ortoterapia presso l’ortobotanico dell’università degli studi di Cagliari;
Silvia Giacobbe, educatrice professionale e Paola Cannas, ingegnera e imprenditrice agricola: “La cura dell’orto che cura”: il progetto di ortoterapia svolto nell’azienda Abitare con il verde;
Nicola Mura, psicologo rilevatore e Alessandro Montisci, psichiatra supervisore: il monitoraggio degli effetti dell’ortoterapia;
Patrizia Meloni, Lions Clubs: le attività di sostegno a favore del benessere e del verde;










