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La Sardegna guida la rivolta contro l’autonomia differenziata di Calderoli che, facendo di fatto diventare tutte le regioni italiane autonome, indebolisce inevitabilmente l’autonomia e la specialità della Sardegna. Perciò la presidente Todde guida la protesta delle cinque regioni che giurano battaglia contro il governo.
“Sono orgogliosa che la Sardegna sia capofila contro l’autonomia differenziata. Ho sentito personalmente tutti i presidenti delle altre regioni, li ho messi in contatto con il nostro segretario generale, ci sono interlocuzioni in corso con le loro avvocature e continui scambi, l’ultimo proprio questa mattina”, dice la presidente Todde. “Sul quesito referendario l’Emilia Romagna è più avanti e ci stiamo confrontando, per quanto riguarda le prerogative per l’impugnazione diretta, essendo noi una regione a statuto speciale abbiamo più prerogative, su questo ci stiamo confrontando con i nostri costituzionalisti. Quello che accadrà con l’autonomia differenziata è che tutte le regioni ordinarie avranno la possibilità di negoziare direttamente quello che interessa loro e, di fatto, la nostra specialità verrà completamente annacquata. Il bilancio dello Stato è uno e le risorse non sono infinite: è chiaro – ha sottolineato ancora Todde – che saranno le regioni più povere a rimetterci”. Sui tempi per la definizione del quesito referendario, che sarà unico per tutte le cinque regioni interessate, Todde assicura che saranno “immediati”. Meno rapidi quelli sull’impugnazione, che richiede approfondimenti accurati vista la delicatezza della questione.