Bologna-Cagliari di domani sarà una sfida molto particolare per Diego Lopez. L’allenatore del Cagliari nella stagione 2014-15 visse la sua prima esperienza di tecnico lontano dalla Sardegna proprio sulla panchina degli emiliani che, appena retrocessi, avevano quasi l’obbligo di risalire immediatamente in serie A. E già dall’ingaggio del buon Diego i bolognesi rimasero sorpresi: a quel punto tanto valeva prendere Pulga che aveva la stessa esperienza ma era nato da quelle parti (Campogalliano, provincia di Modena). Non fu facile essere amato per Lopez nonostante il Bologna avesse viaggiato per tutta la stagione nelle prime posizioni. Soprattutto per via del gioco, che non riuscì mai a decollare e che non convinse mai il nuovo diesse Corvino che proprio non lo “vedeva”. E per una piazza col palato fino (dal “Bologna che tremare il mondo fa” degli anni Trenta al “così si gioca solo in paradiso” dell’ultimo scudetto con Fulvio Bernardini) era un aspetto decisamente non secondario. Successe così che dopo il 39° turno, con il Bologna terzo in classifica a pari punti col Vicenza, la dirigenza decise di esonerare Lopez e affidarsi a Delio Rossi, allenatore di provata esperienza. Rossi concluse la stagione regolare sempre al terzo posto e ottenne la promozione passando due turni di play off contro Avellino e Pescara, terminati alla pari, sempre per il miglior piazzamento nella stagione regolare. Anche per questo Lopez può ritenere a ragione di aver vinto quel campionato. Domani il buon Diego avrà altre gatte da pelare dopo le due sconfitte con Inter Pordenone che hanno fatto finire nella bufera il Cagliari, però sarà curioso vedere come i suoi vecchi tifosi lo accoglieranno.













