La Roma passeggia al Sant’Elia, e per il Cagliari sono 5 sconfitte nelle ultime 6 gare. Tra i tifosi serpeggia il malumore: Lopez, ora basta, questa squadra è senza gioco e senz’anima. Non sembra neanche il Cagliari, perché è senza cuore. Ha dei limiti evidenti nel gioco d’attacco e oggi ha messo in mostra anche una difesa ballerina. Il confronto con i “mostri” del centrocampo giallorosso è stato impari, tra loro in cattedra è salito anche quel Nainggolan che evidentemente era decisivo nel gioco rossoblù. Destro ha trafitto il Cagliari con una tripletta che lo candida anche a un posto nella rosa dei Mondiali. Ma troppi giocatori del Cagliari sembrano sotto ritmo, sembrano non sapere cosa fare con il pallone. L’involuzione sta coinvolgendo anche capitan Conti, sempre più lento e nervoso. Non si capiscono i continui cambi di formazione dell’allenatore: il Cagliari non ha una fisionomia e i migliori, come Sau, vengono spesso tenuti in panchina. Ibarbo non è sfruttato a dovere, l’altalena tra campo e panchina sembra confondere diversi giocatori. Ma sono soprattutto gli schemi e l’identità del gioco a mancare insieme al cuore e al carattere, che negli ultimi anni sono sempre state le armi vincenti del Cagliari. Oggi i rossoblù sono stati realmente pericolosi soltanto con un tiraccio di Nenè nel primo tempo. Troppo forte la Roma per un piccolo Cagliari. E domenica prossima c’è la sfida salvezza sul campo del Sassuolo, rilanciato dalla vittoria di oggi in casa dell’Atalanta. Cellino in tribuna scuoteva la testa, ma non basta l’incertezza societaria a spiegare il disastroso rendimento della squadra nel girone di ritorno. E Lopez è un tecnico sempre meno amato, che sembra con le valige pronte. Nel finale la reazione d’orgoglio, con la rete segnata da Pinilla su rigore e il raddoppio sfiorata. Una scintilla che non ferma la Roma, che torna a vincere al Sant’Elia dopo 19anni.












