E’ certamente una storia d’altri tempi quella vissuta da Roberto Loriga
, un appassionato di auto storiche partito dalla Sardegna a bordo della
sua Citroen Ami 8 berlina del 1971 per raggiungere la Penisola e
rappresentare la Sardegna all’ undicesima edizione del “Raduno di tutte
le Citroen Ami d’Italia”.
Una passione ereditata dal padre, che possedette il medesimo modello di
auto negli anni 1970 e che lo spinse ad acquistarne un’altra simile
circa 20 anni fa.
Venuto a conoscenza di un raduno tematico dedicato a tutte le Citroen
Ami, decise di parteciparvi prenotando il biglietto diversi mesi prima e
di affrontare il lungo viaggio con la sua amata berlinetta .
Nonostante l’autovettura sia stata sempre regolarmente sottoposta ad
un’accurata manutenzione periodica, prima della partenza iniziano i
primi inconvenienti: uno dei vecchi pneumatici Michelin presenta delle
preoccupanti crepe e necessita di essere sostituito. Parte quindi la
corsa contro il tempo per sostituire il pneumatico e percorrere i 280
chilometri da Cagliari ad Olbia necessari per imbarcarsi verso Livorno.
Oltre alla sostituzione dei pneumatici, occorre portare con sè un
numero considerevole di ricambi e di attrezzi per poter sopperire ad
eventuali piccoli imprevisti durante il percorso, senza però appesantire
troppo la vettura dotata di un propulsore bicilindrico con cilindrata
602 cc.
Dopo diverse ore di viaggio Roberto raggiunge in tempo utile il Porto
di Olbia e riesce ad imbarcarsi. L’indomani, a causa di grosse
problematiche legate alle operazioni di sbarco, prende terra con forte
ritardo ed è costretto a percorrere il tragitto di destinazione con
grande affanno per rispettare le tempistiche dettate dagli
organizzatori, affrontando strade a scorrimento veloce dove un
autovettura d’ epoca si trova innegabilmente in difficoltà rispetto alle
automobili moderne dotate di tecnologia e prestazioni elevate.
Dopo un viaggio avventuroso, riesce a raggiungere il punto d’incontro
ed a partecipare immediatemente al programma giornaliero del raduno che
prevede, tra l’altro, la visita al Museo Cervi dedicato ai 7 fratelli
Cervi Fucilati per rappresaglia nel dicembre del 1943 dai nazifascisti,
luogo dal forte valore simbolico e punto di riferimento per la lotta
all’antifascismo.
Nella giornata successiva arrivano ulteriori inconvenienti, a causa
probabilmente di un rifornimento effettuato in una stazione di servizio
con carburante “sporco”. La berlinetta Citroen inizia ad avere grossi
problemi di carburazione e costringe il suo proprietario ad effettuare
gli spostamenti con evidenti difficoltà.
Inizia così il viaggio di rientro verso la Toscana, che ben presto perà
diventa un’autentica “Odissea”, in quanto l’autovettura, dopo aver
percorso soli 30 km, nonostante il percorso impostato correttamente dal
navigatore presente nel cellulare del guidatore, a causa di un’uscita
errata in una delle tante rotonde affrontate, inizia a “ricalcolare” il
percorso indirizzando la vettura in direzioni completamente diverse da
quella di destinazione per cui Roberto Loriga si dirige prima verso
Sassuolo, poi verso Modena ed ancora verso Firenze, modificando
continuamente il percorso.
Un viaggio che diventa letteralmente un incubo, con le autovetture
moderne che sfrecciavano velocissime ai lati della piccola Citroen che,
inoltre, a causa dell’oscurità, faticava a trovare le strade corrette
per raggiungere il Porto di Livorno.
Dopo aver percorso centinaia di chilometri in più del previsto in
condizioni critiche, con problemi di carburazione e con il rischio di
fermarsi in caso di avaria, da solo ed al buio, finalmente intorno alle
ore 21.00 della sera giunge stremato a Livorno, parcheggia l’auto in una
via adiacente al Porto e per la grande stanchezza abbassa i sedili e
cerca di riposare alcune ore, cosa che gli riesce solo in parte a causa
del freddo e dell’umidita’.
La mattina successiva si imbarca per la Sardegna dove giunge intorno
alle 19.00 e, sempre nell’ oscurità, percorre altri 280 chilometri per
arrivare a Cagliari.
L’indomani mattina si reca regolarmente al lavoro, consapevole di aver
vissuto un viaggio complicato, percorrendo oltre 1200 chilometri con la
sua fedele Citroen Ami 8 che, nonostante le enormi difficoltà, non lo ha
mai tradito, con la consapevolezza inoltre di essere stato accolto da
persone meravigliose e gentili, con la grande soddisfazione di aver
rappresentato la Sardegna e di aver mostrato con orgoglio il vessillo
dei Quattro Mori simbolo della sua terra.











