Alla fine c’è stata la “doppia beffa”. Chiuso in casa per quattordici giorni con i sintomi del Covid, “avevo avuto raffreddore e spossatezza”. Luca Gessa, ventiquattrenne di Sarroch che lavora come giardiniere e colf da un privato ad Olbia, ha dovuto aprire il portafoglio: “Non sono stato contattato da nessuno e dunque, il test che grazie al cielo ha certificato la mia negatività al Covid-19 l’ho dovuto pagare una sessantina di euro da un medico privato”, afferma, mentre stringe con gioia il referto. Casteddu Online, lo scorso ventisei agosto, aveva raccolto il suo sos: “Io, lavoratore prigioniero in casa a Porto Rotondo con i sintomi del Covid: niente tampone”. Gessa aveva raccontato di aver fatto decine di telefonate: “Guardia medica, poi guardia turistica, anche il mio medico a Sarroch ma, vista la lontananza, non ha potuto fare nulla”. Il ventiquattrenne non aveva più nessun sintomo da giorni, ma il timore di essere asintomatico era sempre presente tra i suoi pensieri. La guardia turistica, alla fine, gli aveva dato una risposta: “Avevano preso i miei dati, dovevano contattarmi per il tampone”. I giorni, però, sono trascorsi senza nessuna telefonata.
Ora, comunque, il peggio è passato ma resta la delusione mista a rabbia: “Comprendo che la situazione sia di emergenza e che i medici abbiano molto lavoro da fare, ma avrebbero almeno potuto farmi una telefonata. L’unica nota bella di tutta questa vicenda? Essere risultato negativo al Coronavirus, domani potrò finalmente tornare al lavoro”.












