Anche Loceri si unisce al dolore per la morte di Marco Mameli: fiaccolata ieri sera per le vie del centro abitato. Un ennesimo appello: “Aiutiamo la famiglia, amici, parenti, conoscenti e non a trovare la verità”. 22 anni, il primo marzo durante i festeggiamenti per il carnevale a Bari Sardo, sono bastati pochi attimi per spezzare la vita al giovane che si trovava in compagnia degli amici. Con un pugnale il suo assassino lo ha colpito a morte, davanti agli occhi di tante persone. Un mese e mezzo dopo non si conosce ancora il volto, il nome dell’assassino, un dramma nel dramma: Marco non c’è più, niente potrà alleviare il dolore della sua famiglia, della fidanzata e dei tanti amici che non si danno pace, ma la giustizia è ciò che viene chiesta a gran voce. “Se non fermiamo tutto ciò domani potrebbe essere un nostro figlio, fratello, perché se non si ferma l’assassino si potrebbe pensare che tutto è dovuto e che si può stroncare la vita a chiunque. Non è giusto”. Questa la riflessione di una delle tante persone che chiedono a gran voce giustizia per Marco. Ed è stato ribadito anche ieri sera nel piccolo Comune di Loceri che ha visto marciare in silenzio chi non vuole dimenticare e continua a battersi per la causa. Scorrono le immagini che ritraggono il ragazzo felice e spensierato, il suo dolce sorriso risplende tra una carezza al cavallo e gli abbracci con i suoi cari: impossibile accettare ciò che è accaduto al giovane originario di Ilbono, assurdo pensare che nel 2025 questo omicidio rimanga impunito. “La storia di Marco non dev’essere una battaglia, qui non ci saranno né vincitori né vinti, abbiamo perso tutti, in primis abbiamo perso un ragazzo speciale, un ragazzo che in questa terra faceva la differenza, un ragazzo che poteva essere di esempio per gli altri” espone una parente.
“Però non dobbiamo perdere la voglia di essere sempre più uniti e chiedere a squarciagola la verità e la giustizia che Marco merita di avere: facciamoci sentire ancora più forte”.












