L’insularità approda in Europa, la Sardegna spera ma intanto paga e molto

Lo sapete cosa significa, in termini pratici, vivere sull’isola? Certo sole e mare, ma soprattutto costi e salassi: ogni sardo paga ben 5.700 euro in più rispetto al resto degli italiani per il solo fatto di essere sardo. Il consiglio regionale chiama a raccolta i parlamentari perché facciano pressing sull’Europa: ma come si fa a pensare di vincere la guerra se non si riesce neanche a vincere la battaglia dei prezzi di traghetti e aerei?

La Sardegna nell’Europa ma intanto paga, a caro prezzo, il fatto di essere un’isola. Sapete cosa significa vivere in Sardegna? Sole. E mare certo, ma soprattutto un salasso costante e quotidiano, fino ad arrivare all’assurda cifra di 5.700 euro in più da sborsare rispetto al resto dei comuni mortali del resto d’Italia. Avete capito bene: 5.700 euro in più è il prezzo da pagare per vivere sull’isola, una beffa che si unisce al danno dei disagi e delle quotidiane limitazioni logistiche.

A trovare una soluzione viene ora chiamata l’Europa, che da lì passa ormai tutto: c’è grande attesa per l’esame della risoluzione “sulle isole dell’UE e la politica di coesione: situazione attuale e sfide future” (Patto per le Isole), proposta dal Presidente della Commissione per lo sviluppo regionale Younous Omarjee, che sarà esaminata il 6 giugno dal Parlamento europeo. La sua approvazione potrebbe, certo non è detto, avere importanti ripercussioni sullo sviluppo della Sardegna, in quanto al suo interno è prevista la creazione di una sottocategoria “Isole” per l’applicazione delle norme in materia di aiuti di Stato, che consentirebbe di approvare un regolamento ad hoc per le isole. I consiglieri regionali hanno scritto ai parlamentari italiani affinché sostengano l’approvazione del Patto per le Isole. Alessio Zuddas, ricercatore dell’Università di Cagliari, sottolinea come il permanente svantaggio dovuto all’insularità abbia fortemente condizionato anche lo sviluppo economico della Sardegna. 


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