L’incubo di poter restare contagiati dal Coronavirus mette in guardia, forse fin troppo, anche i cagliaritani in procinto di partire per un viaggio di lavoro o di piacere. I collegamenti con la Cina sono già interrotti da giorni, e qualche altro paese, come Russia e Usa, ha sconsigliato di viaggiare in Italia. La maggior parte delle nazioni però, al momento, risulta al sicuro, e le misure di sicurezza messe in campo dalle autorità sanitarie sono elevate. Eppure, nell’ultima settimana, molti agenti di viaggio hanno dovuto rispondere alle più disparate domande dei clienti. Tutte, ma proprio tutte, unite dalla paura per il Coronavirus. Insomma: centralini dei tour operator trasformati eccezionalmente in una sorta di succursale della Farnesina. Già, perché, se è vero come è vero che non c’è stata nessuna comunicazione di stop ai viaggi in gran parte del mondo e l’elenco dei paesi non a rischio ai può scoprire con appena qualche clic su internet, c’è chi preferisce farsi snocciolare tutti i nomi a voce, prima di decidere se confermare i biglietti per il viaggio.
“Una coppia ha rinunciato a una crociera a Singapore, perdendo tremila euro. Ho ricevuto una quindicina di disdette nell’ultima settimana per la paura del Coronavirus”, racconta Mauro Doro, alla guida di un’agenzia di viaggi cagliaritana da decenni, “sto vivendo difficoltà anche per l’annullamento delle gite scolastiche, in alcuni casi sarà difficile ottenere i rimborsi”. Nessuna disdetta ma tantissime telefonate di clienti preoccupati, invece, per Alessandro Caddeo, 43 anni: “Chiedono soprattutto informazioni sulle penali perché, spesso, si fanno dei sacrifici pur di poter fare una vacanza. Se la Farnesina non sconsiglia un posto, ovviamente noi la proponiamo. Le altre domande sono tuttw legate alla paura per il virus, ma perché rinunciare a un viaggio in Egitto se, tra l’altro, gli aeroporti sono aperti? Faccio questo lavoro dal 1991, nom avevo mai visto tutta questa preoccupazione”. Molto polemica Tiziana Vacca, da metà degli anni Ottanta a capo di un’agenzia di viaggi in via Puccini: “È tutto dettato dal panico, perché ricevo telefonate di stranieri che vogliono venire qui in vacanza? Forse perché altrove tutta la comunicazione sul Coronavirus è stata gestita in un altro modo? I cali nelle prenotazioni ci sono, ma quando tutti capiranno che è come tanti altri casi capitati in passato, allora la situaizone tornerà alla normalità”.









