Sei persone finite all’ospedale dopo aver mangiato in uno stand di cibo etnico durante una festa di paese a Monserrato. Il sindaco di Tortolì, nel dubbio, ha deciso: blocco immediato agli stand gastronomici. Tutti hanno in comune l’ingestione di tacos o burrito e guacamole, probabilmente a causare l’intossicazione è stato il botulino. La domanda è: chi verifica realmente la sicurezza del cibo venduto nelle sagre e feste paesane, ormai in ogni angolo dell’isola? Ci sono sistemi che garantiscano l’integrità degli alimenti?
Non è la prima volta che l’entusiasmo per sapori esotici si scontra con le norme igienico-sanitarie, spesso ignorate in nome del folklore. I sei intossicati di Monserrato, che hanno accusato sintomi gravi come vomito, diarrea e febbre alta dopo aver consumato piatti speziati di dubbia provenienza, sono solo l’ultimo campanello d’allarme. E il bilancio è pesante: un 11enne trasferito al Gemelli, una 14enne in gravi condizioni ricoverata in rianimazione, in Neurologia sono stati portati il compagno della madre dell’undicenne e un altro uomo. Gli altri, tutti ricoverati, sono meno gravi. Situazione pesantissima, che rischia di aggravarsi e che solleva enormi dubbi sulla gestione corretta dal punto di vista igienico-sanitario della somministrazione del cibo nelle feste e nelle sagre.
Eppure, in un paese dove anche vendere un panino in spiaggia richiede autorizzazioni su autorizzazioni, e dove per portare una torta a scuola bisogna documentare l’acquisto con scontrini che certifichino provenienza e tracciabilità, sembra che basti una bancarella colorata e qualche profumo d’Oriente per far chiudere un occhio a chi dovrebbe vigilare.
Sotto accusa questa volta è finito il cibo etnico, ma il problema è generale e riguarda i sistemi di controllo: i cibi serviti, quali che siano, devono essere tracciabili, conservati correttamente, cucinati con criteri minimi di igiene. E’ stato fatto a Monserrato? Viene fatto nei posti dove le bancarelle vengono allestite in giro per tutta l’isola? Chi certifica tutto questo nelle sagre di paese? Quali sono i controlli effettivi sulle cucine da campo, spesso improvvisate, dove si sfornano porzioni per centinaia di persone?
E se sei persone finiscono in ospedale per aver mangiato un piatto etnico, forse la colpa non è solo della spezia, ma dei controlli carenti: una riflessione doverosa, in attesa che vengano accertate le responsabilità.












