“Le motivazioni di questa fuga non sono casuali né estemporanee, sebbene in passato le ragioni fossero prevalentemente economiche, e lo siano ancora, l’attuale situazione richiede un intervento che vada ben oltre la sola perequazione” spiega il sindacato.
“L’Arnas Brotzu garantisce le emergenze-urgenze per gran parte della Sardegna, ruolo strategico che si scontra con una dotazione organica insufficiente. Il personale è costretto a sopportare un numero di reperibilità superiore alla norma contrattuale. L’indice di chiamata è spesso superiore al 50%, indicando che la reperibilità non è teorica, ma una reale e frequente estensione dell’orario di lavoro.
La mancanza di personale porta all’assurdo di essere reperibili non solo per la propria Unità Operativa, ma anche per più Unità Operative. Tale condizione genera un livello di stress operativo cronico che rende l’Azienda un ambiente professionalmente insostenibile rispetto alla quasi normalità offerta da altre Aziende Sanitarie”.
Un’ulteriore motivazione del grande esodo risiede nella scarsa possibilità di alleggerimento professionale: “Essendo un ospedale monoblocco di 11 piani con sole Unità Operative ad alta specializzazione e gravità (acuti), le opzioni per una rotazione o mobilità interna sono estremamente limitate. Il personale è costretto a rimanere per anni in reparti ad altissimo carico emotivo e fisico”.
Tra le cause elencate, anche l’accorpamento Microcitemico: “L’ennesima riproposizione dell’accorpamento del Microcitemico, per giunta con il 98% del personale che non desidera transitare verso l’Arnas Brotzu, è una forzatura che non farà altro che esacerbare le tensioni e, di fatto, svuotare ulteriormente le strutture, creando l’ennesima riorganizzazione fallimentare sulla carta.
A fronte di tutte le criticità elencate, sorge una domanda fondamentale che rivolgiamo direttamente alla politica e ai vertici regionali: qual’è la vera idea di futuro per l’Arnas Brotzu?
Che idea dobbiamo farci di questa Azienda? È un polo d’eccellenza dedicato unicamente al Bambino (con l’eventuale futuro accorpamento del Microcitemico)? È l’hub dei Trapianti e dell’Emergenza/Urgenza regionale? Oppure è destinato anche a gestire il Programmato che il territorio e le altre strutture non riescono più a smaltire?”
Le richieste: “Chiediamo alla Politica e alle Istituzioni Regionali di uscire dalla logica degli annunci e di agire immediatamente”.










