Le paure e le conseguenze psicologiche legate al covid. Come faremo ad abituarci nuovamente agli abbracci?
A Radio CASTEDDU, la psicologa Angela Quaquero: “Non è un discorso banale, è molto importante perché noi stiamo vedendo molte difficoltà: le persone fanno fatica a pensare di dover uscire, di doversi misurare con le riunioni normali, di poter seguire una lezione. In Sardegna, forse, siamo stati più fortunati, da maggio dell’anno scorso ad oggi, in fondo, abbiamo avuto tre settimane di zona rossa, ce la siamo cavata un po’ meglio, ma fuori Sardegna questo è un problema reale e anche qua, comunque, il discorso del contatto, della vicinanza fa paura.
E non è soltanto la paura è anche il fatto che l’essere stati chiusi in casa, o comunque molto confinati soprattutto per le persone meno giovani, l’essere abituati a lavorare da casa e non trovare il cliente, socializzare sul luogo di lavoro ha portato di fatto regressione, un passo indietro.
Ha fatto riemergere paure e problemi superati, magari compensate da una vita sociale più ampia. Noi dobbiamo ricostruire le reti sociali, la vita sociale: dobbiamo riprenderle in mano perché quelle ci aiutano a vivere.
Per gli adolescenti noi abbiamo due fenomeni entrambi preoccupanti: il primo, forse più nascosto, è quello di chi si sta isolando e si sta chiudendo dentro una stanza con un computer e di chi ha paura di uscire. Vediamo i ventenni che stanno facendo questo. L’altro, l’altra faccia della stessa medaglia, è quella delle risse, dell’aggressività che scoppia all’esterno: noi dobbiamo prendere velocemente questi due fenomeni.
Il primo lo si combatte con la frequenza della scuola, dell’università, con l’uscita, con il riprendere le lezioni in presenza e lo sport e ci vorrà un grande impegno da parte delle famiglie.
Per l’altro, dobbiamo lavorare per le strade, dove ci sono i problemi: dobbiamo andare a fare quello che gli operatori di strada hanno sempre fatto per combattere il fenomeno delle droghe e ora dobbiamo farlo contro le risse”.
Quanto tempo ci vorrà per tornare alla “normalità”? “Varianti permettendo e se le vaccinazioni vanno avanti in autunno saremmo in grado di riprendere la scuola normalmente, il lavoro e alcune cose stanno già ripartendo. Dovremmo comunque lavorare con le nostre paure, quelle di abituarci ad avere fiducia l’uno dell’altro e qua, penso, che noi psicologi potremmo dare il nostro supporto.
Attualmente c’è un livello di richieste enorme, i servizi pubblici non bastano e c’è bisogno di un aiuto.
Chiediamo un aiuto alle famiglie perché hanno bisogno di essere aiutate per chiedere aiuto: si deve ricostruire a poco a poco la fiducia contando sulle amicizie, sui rapporti che abbiamo tenuto in piedi con le videochiamate ma che adesso abbiamo bisogno di vivere”.
Risentite qui l’intervista del direttore Jacopo Norfo e di Paolo Rapeanu https://www.facebook.com/castedduonline/videos/169763945078258/
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