Ci sono le bandiere col numero 46, quelle di Valentino Rossi. Jonathan Pireddu era un suo grandissimo tifoso, e commuove e sconvolge ancora di più la sua morte, avvenuta in Thailandia, proprio mentre si trovava in sella ad una moto. I rilievi svolti hanno permesso di scoprire che è stata colpa di un cantiere non segnalato in quel di Phuket, città nella quale il giovane viveva da anni e dove aveva trovato lavoro e amore. Il funerale nella chiesa del Santissimo Redentore a Monserrato è stato l’ultimo atto di settimane di travaglio per i parenti e gli amici del giovane. Il suo corpo è tornato a casa grazie ad una raccolta fondi che ha visto un boom di generosità. Sopra la sua bara rose, tante rose gialle e blu, i colori di “The Doctor”. E tra le corone di fiori spicca quella dei suoi amici “della piazzetta rossa”, cioè la piazza monserratina nella quale, per anni, il giovane ha fatto gruppo, tra risate e ore di felicità, con tutti quegli amici e amiche che ha salutato quando, un giorno di cinque anni, aveva preso la decisione di cambiare vita, lavorando nel settore dell’accoglienza turistica in Thailandia.
Il funerale è stato celebrato da don Sergio Manunza. Il parroco conosceva bene quel giovane vispo e con tanta voglia di mettersi in gioco, sempre generoso e disponibile con tutti. Un lungo applauso, all’uscita della chiesa, ha accompagnato Jonathan nel suo ultimo viaggio, quello verso il cimitero monserratino: “Rimarrai per sempre nei nostri cuori”.












