Venti giorni fa, dopo la riunione a Villa Devoto con l’ufficio di presidenza, gli ottanta lavoratori Saremar da due anni fermi dopo la liquidazione della società, hanno sospirato un sospiro di sollievo. L’incontro si era concluso con una “speranza per il futuro”.
Assaporarono “il gusto della dignità ritrovata ed espressa innanzi alle scadenze domestiche, a un paio di scarpe per la Cresima imminente del figlio, per il libro da consultare in preparazione a un esame universitario, al ticket di una cura ospedaliera”. Queste le parole usate dai lavori che si sono costituiti da tempo in un comitato per far valere i loro diritti. Un sospiro di sollievo durato poco perché un’altra volta sono in attesa di risposte.
“Tempo dieci giorni e concluderemo l’iter”, gli avrebbero detto. Ma non è stato così. “Sono trascorsi più di venti giorni, ancora. Ciò che sembrava giusto ed onesto si rivela per una volta ancora subdolo e mendace. Nessuno ce ne voglia, ma ogni sforzo compiuto per strozzare tali sentimenti viene rigenerato dalla indifferenza di chi, prima e oggi, è responsabile della nostra situazione” affermano.
Rivendicano gli impegni assunti ancora una volta dalla giunta regionale nei loro confronti e denunciano le promesse non mantenute.
“Abbiamo dimostrato nei fatti la valenza professionale, siamo padri di fondata serietà, che con i fatti stanno dimostrando la valenza civica attraverso il rispetto e la fiducia nelle Istituzioni, alle quali ricordiamo, ancora ed ancora, e sempre, che siamo vittime di progetti Istituzionali annunciati secondo le più nobili aspettative, invece oggi dimostrati fallimentari. Ma noi crediamo nelle Istituzioni, nelle persone che ora occupano gli Uffici su noi competenti, vogliamo credere al loro senso di coscienza umana. Invitiamo tutti a mantenere la giusta serietà e risolutezza innanzi a questa vicenda”.
Chiedono che venga finalmente messa la parola fine a quello che chiamano il loro “dramma sociale”: ovvero la tanto agognata delibera di Giunta che “possa finalmente placare questo crescente stato di angoscia ed inquietudine diffuso in tutti noi ex lavoratori Saremar in mezzo ad una strada, da due lunghissimi anni”.
Una delibera che li tutelerebbe, e che, almeno sulla carta, mira al reinserimento professionale, ad accompagnamenti al trattamento pensionistico, a voucher formativi per l’aggiornamento del certificato di competenza o rimborso spese anticipate .
“L’ulteriore silenzio assordante da parte delle Istituzioni Regionali sta nuovamente alimentando sentimenti di rabbia e disperazione che sfoceranno inevitabilmente in dure azioni di contestazione verso quella politica di Governo incapace di svolgere le più elementari funzioni verso il proprio popolo- denunciano – . Un popolo che ha ripreso ad urlare e, pronto a mobilitarsi per ottenere risposte esaurienti direttamente a Villa Devoto”.
Promettono dunque mobilitazioni imminenti.










