Laura, morta con la sua amica nell’auto sbalzata di cento metri: un italo marocchino guidava la vettura killer. Si fanno sempre più agghiaccianti i contorni dell’incidente che venerdì notte è costato la vita alla 54enne Laura Amato e una sua amica di 59 anni, travolte alla barriera Milano-Ghisolfa dell’A4 in direzione Torino. Come riporta il nostro giornale partner Quotidiano.net: “La loro auto, una lancia Y, è stata sbalzata in avanti di quasi cento metri. La scena è apparsa subito terribile a soccorritori e vigili del fuoco e ora la Polizia stradale della sottosezione di Novara, coordinata dal pm Paolo Filippini titolare dell’indagine, sta ricostruendo dinamica e dettagli del drammatico tamponamento.
A guidare l’auto-killer era un italo-marocchino di 39 anni, titolare di doppio passaporto e doppia patente, che era stato appena dimesso da un ospedale. Forse una struttura psichiatrica, circostanza al vaglio degli inquirenti che hanno trovato il braccialetto ospedaliero sul sedile passeggero della Lancia Musa. Sono inoltre in arrivo gli esiti degli esami tossicologici e alcolemici effettuati al San Carlo. Da questi due elementi dipenderà l’aggravarsi o meno della sua posizione, già ulteriormente compromessa dall’esame dei filmati delle telecamere”.












