Nella sala della Biblioteca Metropolitana Emilio Lussu di Cagliari, tutti posti esauriti e anche i piedi per ascoltare la voce di Antonio Ingroia, già magistrato del pool antimafia e stretto collaboratore di Paolo Borsellino e Giuseppe Falcone. A Cagliari per presentare e spiegare, senza però spoilerare, il suo ultimo libro “TRADITI”, un Je Accuse scritto da chi c’era, da chi ha trovato il coraggio di urlare le sue Verità.
L’autore non si è sottratto a nessuna domanda dell’attento pubblico, anche le più “provocatorie”. Forte momento di emozione quando, il co-relatore avvocato Gianfrancesco Piscitelli ha ricordato la conterranea Emanuela Loi, prima donna addetta alle scorte, morta al fianco del giudice Borsellino nella strage di via D’Amelio nel 1992 ed ha invitato al tavolo, per stringere la mano a Ingroia, Claudia Loi, sorella della nostra eroina.
Abbiamo chiesto a Simone Marrocu, presidente dell’associazione ospitante Corus, il perché di questo nome e la scelta di Antonio Ingroia quale primo ospite “Corus nasce da una comune volontà mia e di due amici, Gianfranco Piscitelli e Pierluigi Dilengitte, uniti dagli stessi ideali di Libertà e Legalità. Il nome scelto indica un insieme di persone che parlano o giudicano all’unisono….. un coro di voci”.
Piscitelli, vice presidente spiega “ la mission di Corus è dare voce a tutti, senza condizionamenti di politica, religione e caste, in uno spirito di Libertà e rispetto umanitario. Abbiamo iniziato, coraggiosamente, con Antonio Ingroia perché, le Verità, anche se a volte scomode, vanno raccontate e continueremo su questa strada, le Verità, l’interpretazione dell’Arte, i problemi sociali, sono Cutura e Corus è una associazione culturale”.










