“Mio fratello era buono, non so perchè si trovasse lì”. Carlo Floris non ha molta voglia di parlare della morte del fratello Silvano, trovato ieri in un multipiano di via Carloforte a Cagliari dopo essere precipitato da dieci metri. Una morte chiara, dal punto di vista della dinamica, con il medico legale che non ha trovato segni che possano far pensare ad un’aggressione. Meno chiara, invece, è la motivazione che ha spinto il 67enne, un passato da verniciatore e operaio in varie ditte, a raggiungere una zona della città dove non aveva parenti, amici o conoscenti. E a raggiungere la sommità del multipiano. “Lo stavo cercando da due giorni, sono stato ovunque, anche a Marina Piccola”, racconta Floris, direttamente dall’abitazione che si trova in una delle viuzze del centro storico di Pirri. Sul portoncino compare una targhetta con il nome e il cognome del fratello: “Vengo qui ogni tanto, sono spesso fuori per lavoro”. La data del funerale del 67enne non si sa ancora, oggi la Procura, salvo soprese, consegnerà il corpo ai parenti. “Silvano era buono, non so perchè si trovasse lì”, ripete il fratello. Nel passato di Silvano c’è qualche problema con la giustizia, ma molto datato. Si parla di 30 anni fa, “qualche fesseria che aveva fatto da giovane”, sottolinea Carlo Floris. Qualche residente della zona ha già bussato alla sua porta per fargli le condoglianze, e tutti ripetono le stesse parole di Carlo: “Silvano era una brava persona”.
I carabinieri vanno avanti con le indagini, per cercare di capire come mai Silvano Floris abbia trovato la morte in un multipiano di Stampace: “Tutti possono parlare bene di lui, basta anche chiederlo agli amici del circolo”. Il “circolo” sarebbe un bar, non distante dalla residenza del 67enne, dove era solito andare quasi ogni giorno. “Aspettiamo le indagini dei carabinieri”, conclude Carlo Floris. Il fratello, magari, poteva trovarsi insieme a qualche altra persona, al momento della tragedia? Potrebbe esserci un tentato furto finito male all’origine del dramma? Il fratello, a queste domande, preferisce non rispondere: “Ci sono le indagini”. E rimarca, ancora una volta: “Silvano era bravo, Silvano era buono”.









