Francesca Deidda e Cinzia Pinna sono solo due tra le tante donne strappate alla vita. La prima dal marito, la seconda da un uomo che le ha sparato in testa senza pietà, senza motivo.
E chi sopravvive alla violenza deve, poi, fare i conti con le drammatiche conseguenze psicologiche, difficili da superare e che segneranno per sempre il percorso di vita della vittima. Per questo sensibilizzare per prevenire è essenziale, per non diventare il gioco perverso di uomini che vogliono dominare, comandare, che si sentono tali picchiando, insultando, proibendo la libertà alla donna. Tutto questo è violenza.
Da Cagliari a Castelsardo saranno decine gli appuntamenti in programma per oggi: il palazzo della Regione ospiterà gli studenti del liceo artistico “Foiso Fois”, a Quartu Sant’Elena un corteo attraverserà le vie della città per raggiungere il monumento dedicato alle vittime di femminicidio. A Monserrato verranno ricordate le donne uccise presso la Panchina Rossa in Piazza Maria Vergine con fiori, poesie e il contributo che ognuno cittadino vorrà dare.
Commovente e determinata anche l’iniziativa che ha in programma Castelsardo: una marcia che partirà dal Parco “Lu Grannadu” in memoria di Cinzia Pinna, affinché “l’omicidio non debba essere considerato un episodio isolato legato a droghe o alcol, ma un’espressione della violenza maschile sistemica radicata in una cultura patriarcale”.
La Sardegna unita, quindi, per combattere la piaga della violenza contro le donne.












