Nel 2024 le famiglie sarde hanno speso complessivamente 1 miliardo e 654 milioni di euro in beni durevoli, con una crescita del 3,6% rispetto all’anno precedente. Lo rileva l’Osservatorio Findomestic, realizzato in collaborazione con Prometeia, che colloca la Sardegna al terzultimo posto a livello nazionale per incremento dei consumi, lontana dalla media italiana del 4,5%. A trainare la spesa sono soprattutto le auto nuove, che registrano un balzo dell’11,8%, seguite da motocicli (+7%) e auto usate (+5,1%), pur rimanendo queste ultime al di sotto dei valori medi nazionali e meridionali.
Il settore della mobilità ha totalizzato 937 milioni di euro: 321 milioni destinati all’acquisto di auto nuove, 571 per le usate e 45 milioni per i motocicli. Diverso il quadro in casa, dove si osserva una sostanziale tenuta dei mobili (364 milioni, -0,6%), ma anche cali nella telefonia (139 milioni, -2,6%) e nell’information technology (42 milioni, -6,8%). Crescono invece, seppur lievemente, gli elettrodomestici, che raggiungono i 135 milioni (+2,6%).
La spesa media familiare si attesta a 2.210 euro, in linea con il Mezzogiorno ma distante dai 2.736 euro della media nazionale. Cagliari guida la classifica regionale con 2.472 euro a famiglia, 75ª tra le 107 province italiane. Seguono Sassari (2.139), Nuoro (2.132) e Oristano (2.092), mentre chiude il Sud Sardegna con 2.071 euro. La dinamica più vivace si registra a Oristano, che cresce del 5,2% e si colloca al 39° posto a livello nazionale, trainata soprattutto dalle auto nuove (+15,8%), dalle usate (+8,1%) e dai motocicli (+18,3%).
Cagliari conferma la sua leadership regionale con 500 milioni di spesa complessiva (+3,4%), sostenuta dalle quattro ruote e da una buona tenuta degli elettrodomestici. Sassari cresce del 3,9%, spinta anch’essa dalle auto nuove (+15,8%), mentre Nuoro si ferma a un più modesto +2,6%, con un mercato dei mobili fermo e flessioni marcate nei comparti tecnologici.
Il Sud Sardegna segna un aumento del 3,3% e 317 milioni complessivi, grazie soprattutto alle auto nuove (+10,6%) e usate (+7,8%), ma fa registrare un vero e proprio crollo nell’information technology (-10,1%), uno dei peggiori dati in Italia.
Il quadro complessivo consegna una regione che fatica a tenere il passo della media nazionale, con consumi ancora frenati rispetto al resto del Paese. La mobilità si conferma il motore principale della spesa, mentre il comparto tecnologico evidenzia un arretramento che pesa sul bilancio complessivo.












