La Sardegna fa quasi peggio di tutti: nelle scuole uno su tre fra prof e bidelli non è vaccinato

Insegnanti, bidelli, amministrativi: solo il 67,07% è immunizzato. Per gli altri, in base all’ultimo decreto Draghi, si profila sospensione dal lavoro e naturalmente dallo stipendio se non si metteranno in regola. L’Isola si contende il primato negativo con la Calabria e supera solo la Sicilia


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

Ancora un record negativo per la Sardegna, più volte sprofondata giù in fondo alla classifica delle regioni più virtuose nella gestione del covid e in particolare dei vaccini. Questa volta la maglia nera spetta agli insegnanti, senza particolare sorpresa viste le reazioni alle ultime decisioni del governo sull’obbligo del green pass. Solo il 67,07% ha completato il ciclo vaccinale, è uno dei dati peggiori d’Italia. Tra docenti, personale amministrativo e personale Ata un dipendente su tre, nell’ormai imminente riapertura delle scuole, rischia la sospensione dal lavoro e dallo stipendio. I dati sono contenuti nel report della struttura commissariale. E sono dati che la dicono lunga sul braccio di ferro che si preannuncia a pochi giorni dalla ripartenza. Il governo è stato, giustamente, molto chiaro: chi, per più di 5 giorni, non giustifica il fatto di non avere il green pass, se ne torna a casa e senza un euro.

I docenti, come i medici, avrebbero dovuto correre a vaccinarsi, e non essere obbligati e minacciati. Avrebbero dovuto per dovere morale e sociale, per tutelare se stessi e per proteggere gli alunni, che a loro volta tornano a casa dai genitori in una potenzialmente infinita spirale di contagi. I sindacati naturalmente stanno armandosi di ferro e fuoco e già costruendo barricate. Ma Draghi, e il suo ministro dell’Istruzione Bianchi, assicurano che non torneranno sui loro passi.