La rivolta degli infermieri in Sardegna: “La sanità isolana è allo sfascio”

Il sindacato Nursing Up ha organizzato un sit in di protesta che si terrà giovedì 17 marzo in piazza Yenne a Cagliari. “A pagare il prezzo sono sia i cittadini sardi che i tanti professionisti sanitari, mal pagati, poco rispettati e costretti a turni massacranti”.


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La denuncia del sindacato: la sanità sarda è allo sfascio. E ora parte la protesta degli infermieri, “pronti allo sciopero dell’ 8 aprile”. Il sindacato delle professioni sanitarie Nursing Up  ha organizzato un sit in di protesta che si terrà giovedì 17 marzo  in piazza Yenne a Cagliari.
“La sanità sarda  è allo sfascio”, si legge nel comunicato di Diego Murracino, dirigente regionale Nursing Up Sardegna, “a pagare il prezzo sono  sia i cittadini sardi che i tanti professionisti sanitari, in primis gli infermieri  poco rispettati e mal pagati”.
Tra i motivi che hanno spinto i sindacati a protestare “l’inadeguatezza economica, lo stipendio più basso d’Europa, lo scarso rispetto professionale, gli infermieri dequalificati  e demansionati  per insufficienza e carenza  del personale di supporto, lo scarso rispetto personale e l’impossibilità  ad una serena vita  familiare a causa di turni massacranti”.

Ed ecco le richieste del Nursing Up: “pagare le migliaia di ore in eccedenza già lavorate  per  garantire la tenuta del servizio sanitario, saldare il debito  pregresso delle indennità festive infrasettimanali  e mettere a regime il pagamento, assegnare risorse economiche aggiuntive mirate ad incrementare lo stipendio  del personale sanitario, rivedere le dotazioni degli operatori di supporto oss  prevedendo la presenza continua (mattina, sera e notte), rivedere le dotazioni del personale infermieristico  prevedendo l’assunzione necessaria a garantire il giusto rapporto infermiere/ paziente, pagare in tutte le aziende il bonus Covid e garantire in tutte le aziende il diritto allo studio e i buoni pasto”.


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