di Jacopo Norfo
E adesso chi avrà più il coraggio di criticarlo? Massimo Rastelli prima vince il campionato di serie B, poi va a San Siro e distrugge l’Inter, dando una lezione di calcio e di tattica a Frank De Boer. Con un pressing asfissiante dal primo all’ultimo minuto sui portatori di palla nerazzurri, il mister rossoblù annulla le differenze tecniche e trasforma in gladiatori i cagliaritani. Per una vittoria storica a San Siro, la seconda di fila dopo quella ottenuta da Zeman due anni fa. Una vittoria stra meritata, eroici anche in trasferta.
Ma a colpire questa volta sono state le scelte di un allenatore ingiustamente non amato da moltissimi tifosi, che invece ha realizzato più punti e risultati nel Cagliari di quasi tutti i suoi predecessori: allenatori come Ventura, Reja o lo stesso Ranieri non erano mai riusciti a portare il Cagliari al quarto posto dopo otto giornate. Rastelli ha avuto il coraggio di tenere fuori Borriello proprio nel giorno in cuio in tribuna c’era il ct Ventura e di schierare Federico Melchiorri, un talento che per certi suoi versi ricorda in alcune giocate persino il mito Gigi Riva.
E che sbanca San Siro con una doppietta favolosa. Ma soprattutto Rastelli ha messo a nudo le lacune di un’Inter disastrosa sul piano tattico e mentale, fragile e debole nonostante giocatori pagati fior di milioni. Bruno Alves ha annullato Icardi, che ha faliito anche un rigore. Gli attaccanti rossoblù si sono fatti beffa di una difesa, quella nerazzurra, che si sapeva fosse il punto debole della squadra soprattutto in casa. E lui, Rastelli, tecnico umile che è sempre rimasto sotto traccia, da oggi si guadagna la ribalta della serie A. Con la prova più bella in trasferta della sua gestione. In realtà ha fatto tantissimi punti, sia l’anno scorso che quest’anno. Ma c’era chi voleva esonerarlo appena un mese fa. Il calcio, e i suoi tifosi, a volte sono strani. Tre vittorie di fila, zona Champions League. Ora Rastelli avrà addosso le sirene delle grandi squadre della serie A.












