Luisa Usala conosceva bene il giovane Mirko, era la sua professoressa. Oggi tutta la scuola, l’istituto alberghiero di Tortolì, ha pianto per la terribile tragedia che ha colpito la comunità e tutta la Sardegna. A Radio Casteddu racconta: “Mirko amava molto la vita, rispettava gli altri ed era amato da tutti.
Lui era sempre sorridente, positivo per la vita, si è sempre donato agli altri e lo ha fatto anche per la sua mamma.
Io quando prendo in carico gli alunni lo faccio come se fossero figli e quando si pensa ad un figlio che è morto per salvare la mamma questo non è naturale. Quando stamattina siamo arrivati a scuola, tutti erano in silenzio. L’istituto è stato vestito a lutto, nessuno ha parlato: abbiamo solo pregato, raccolto le lacrime degli alunni e aiutato chi aveva bisogno. Ci siamo sostenuti come se fossimo una grande famiglia.
Mirko stava bene sia a casa che a scuola, lui era felice, era un ragazzo attivo e anche chi lo ha conosciuto per poco tempo aveva capito quanto questo ragazzo si è fatto amare nella sua semplicità. Era bello tutto e non è una frase di circostanza ma lui era proprio così: un ragazzo giovane, che ha perso la vita per proteggere il suo amore più grande.
Le preghiere per la madre le abbiamo fatte a scuola in silenzio, ne abbiamo parlato con i ragazzi e non abbiamo fatto la classica lezione.
I ragazzi erano in presenza e, con quelli a distanza, abbiamo comunicato e parlato della vita, di quanto può essere difficile: non abbiamo potuto dare una giustificazione, perché non ce ne sono per un gesto così vile, crudele e cattivo. Abbiamo potuto solo confortare i ragazzi e farci confortare da loro.
Li abbiamo fatti parlare ed esprimere quello che avevano da dire nella riservatezza e nel rispetto del dolore che ognuno porta.
Ciao Mirko”.
Risentite qui l’intervista del direttore Jacopo Norfo e di Paolo Rapeanu
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