Di Paolo Rapeanu
Case, tante case. E pochi negozi. Ma è sul primo punto – le abitazioni – che si dipana la “soluzione” del rione de La Palma. Circa 1200 abitanti, quasi equamente divisi tra anziani e 35-50enni. E sono tanti i casi nei quali i primi (gli anziani) campano con la pensione e i secondi (i 35-50enni) con la stessa pensione dei primi. Tradotto: adulti senza lavoro, costretti a vivere sotto lo stesso tetto di mamma e papà. Il ricambio generazionale è pari a un refolo di vento: pochissimi i giovani, altrettanto pochi i nuovi residenti. La crisi morde anche nel rione con le strade che portano i nomi dei venti.
“Molti genitori hanno i figli, di 40 e 50 anni, ancora a carico. Non hanno un lavoro e gravano sul bilancio familiare. Il rione continua a spopolarsi, il giro d’affari è in calo”, racconta Luca Bodano, dal 1999 titolare dell’unica macelleria a La Palma. “Oggi è crisi nera, in tanti non sanno da che parte girarsi. E il Comune pensa a costruire passeggiate a Sant’Elia e Su Siccu, assurdo”, afferma Paolo Durzu, 65 anni, storico tappezziere del quartiere. “Bisogna valorizzare di più Molentargius, la rinascita de La Palma può iniziare da lì. I croceristi arrivano fino a via Tramontana e non c’è nessun cartello ad indicare l’entrata del parco”, osserva Adriano Vitiello, benzinaio 29enne.










