Ne ha scelto quaranta tra le migliaia di foto presenti nella sua raccolta su Sant’Efisio. Dietrich Steinmetz ha sicuramente impiegato molto tempo per selezionare proprio le foto che rappresentassero al meglio il suo sguardo su Sant’Efisio, con quell’occhio da professionista che sa cogliere l’attimo esatto, quel colore preciso, quella nuance di accostamenti cromatici, che lasciano stupefatti.
E la mostra inaugurata stasera alle 18.30, dal titolo “Sant’Efisio luci e ombre nella città moderna”, visitabile tutti i giorni sino al 10 maggio, dalle 17.30 alle 20.30 nello Studium Franciscanum, via Principe Amedeo 22, Cagliari,per poi trasferirsi a Pula, rivela a pieno la capacità del fotografo di documentare le diverse fasi di una festa storica, che il primo Maggio unisce i cuori di tutta la Sardegna.
“Le ho scelte in base alla sensazione di un osservatore che voglia documentare l’emozione istantanea, perchè mi piace il movimento, la dinamicità dell’azione ” ha detto Dietrich a chi gli chiedeva perchè avesse privilegiato proprio quei quaranta scatti. “Una per ogni momento importante della festa nel suo naturale itinerario”. Più che foto, sembrano dipinti: in ognuna di esse c’è un quadro d’insieme perfetto, ma non statico e nemmeno ripetitivo, come accade a chi osservi la sfilata. La scommessa riuscita è proprio quella di evidenziare l’incanto irripetibile, fermare il fotogramma a partire dall’idea che si vuole mostrare, che probabilmente nasce prima nella testa e solo dopo diviene proprio quell’immagine già concepita.
Niente ritratti, quindi, anche se i volti, perfetti, sono presenti, così come i particolari dei costumi e delle coreografie. La genialità del fotografo risiede proprio nel taglio, nell’interpretazione, che si fa poesia dell’immagine e perciò assolutamente originale e unica, documentaristica fuori dagli schemi del déjà vu presente nella folta rappresentazione dei libri su Sant’Efisio. “Ho voluto cogliere anche la fede” ha detto Dietrich, ma le sue foto non sono icone, proprio perchè ripercorrono un cammino laborioso, nella fatica della fede, presente nei visi e nelle espressioni del momento.
E poi ci sono le folle, che piacciono tanto a Dietrich: il tripudio degli infiniti volti, in cui si distinguono nitidamente espressioni, sorrisi, voci, soprattutto quando i momenti raffigurati affratellano, significano, stupiscono.
Finalmente una mostra di Dietrich: la attendevamo in tanti, perchè ci ha sempre regalato bellissime immagini su Facebook, che documentano in toto i principali eventi della città, proprio come fa uno storico dell’immagine, regalandoci momenti unici cui non abbiamo assistito o facendoci rivivere attraverso l’occhio del suo obiettivo particolari che non avremmo mai colto. Le aspettiamo le sue foto, quando a Cagliari c’è un avvenimento importante. E lui, con la generosità davvero unica che lo contraddistingue, non le secreta, non vi appone la firma, ma le regala con la passione con cui le ha scattate, proprio come fa chi vuole divulgare la Bellezza che non si compra nè si vende.













