Il primo weekend con lo stipendio più che dimezzato è passato quasi in silenzio. L’unico rumore, venerdì scorso, è stato quello delle urla di protesta dei lavoratori della scuola civica di musica di via Venezia a Cagliari. L’arrivo di una nuova cooperativa ha portato, in automatico, a 4 paghe passate da quasi 900 a 400 euro al mese e ad un licenziamento. Una situazione troppo complicata e difficile per non portare gli addetti al servizio di accoglienza a far sentire le proprie voci. Avevano chiesto un intervento del sindaco Paolo Truzzu, non è arrivato. E la battaglia si fa sempre più rovente. Spalleggiati da Luca Locci, sindacalista dell’Sgb, i lavoratori vanno verso un clamoroso sciopero: “Rivogliamo il nostro stipendio con la paga di quasi 8 euro l’ora per cento ore, sennò scioperiamo e non lavoriamo più”, dice una delle lavoratrici, Daniela Campus. “Non posso pagare la finanziaria di casa, la luce e non posso mangiare, ho un figlio. Non esiste essere pagati tre euro l’ora, non siamo porci o cani. Abbiamo sempre lavorato onestamente, o il sindaco interviene o bloccheremo anche l’attività della scuola”, promette.
Ignazio Argiolas ha lo sguardo perso nel vuoto: “Non dormo più, non ho nemmeno mangiato. Ho avuto alcuni pagamenti e ora sono senza soldi”, confessa. Accanto a lui c’è Elisabetta Soddu, lavoratrice licenziata qualche giorno fa di punto in bianco: “Vivo sola, ho preso l’ultimo stipendio, 454 euro. Andrò via dalla casa perchè non posso più pagarla e vivrò, insieme ai miei cani, dentro la scuola civica di musica. Il sindaco Truzzu intervenga subito e si metta una mano sulla coscienza”.








