Iole, che avrebbe compiuto 84 anni a marzo, era una donna minuta ma forte. Tanti anni fa aprì le porte di casa sua all’accoglienza di persone in difficoltà, mamme con bambini, stranieri, vittime di tratta, anziani. Maturano in lei una straordinaria capacità di ascolto, lettura dei cuori e delle diverse situazioni.
L’incontro con don Oreste Benzi segna una svolta decisiva nella sua vita, e l’ingresso nella Comunità Papa Giovanni XXIII le permette di realizzare il desiderio di consacrarsi tutta al Signore. Lei e la sua casa sono sempre stati un punto di riferimento luminoso per tante persone.
Preghiera, condivisione e abbandono. Questi sono i tre “cartelli stradali” che hanno accompagnato la vita di Iole. Preghiera costante che si faceva carne nella concretezza di una vita spesa testimoniando Dio. Condivisione piena con i “sì” a tutti i bisognosi che bussavano alla sua porta: ogni persona che incontrava le entrava nel cuore. Una vita totalmente abbandonata alla volontà del Dio Padre: ogni richiesta era per lei, anche se faticosa, una gioia (Domenico, Comunità Papa Giovanni XXIII).
Ha convissuto con gravi problemi di salute senza mai lamentarsi, offrendo tutto e spendendosi oltre i limiti delle sue forze. Anche nel momento più precario della sua esistenza umana, si “tormentava” per poter dire “sì”, alle tante sollecitazioni che il Signore le poneva attraverso la vita delle persone che le faceva incontrare.
Quante volte, nel tentativo di aiutare qualcuno, mi sono rivolto ad associazioni, comunità e non solo… e quante porte chiuse. Iole non ha mai detto “no”, sino agli ultimi giorni della sua vita, accogliendo una giovane ragazza gravemente ammalata. Un esempio di donazione totale e carità evangelica di cui la nostra città ha tanto bisogno (volontario).
La Comunità accoglie qualsiasi persona il cui unico “requisito richiesto” è il bisogno, cercando di dare risposte a tutti. Iole ha incarnato e reso visibile questo carisma in maniera speciale, riconoscendo Gesù in ogni povero. Sono innumerevoli le testimonianze e le storie che si potrebbero raccontare. Di lei si può certamente dire che si è consumata nell’amore per Dio e per gli altri.
I figli la salutano così: Mamma, ieri notte hai lasciato un vuoto per noi incolmabile, ma siamo sicuri che dove ti trovi adesso starai bene e in pace, e da lassù proteggerai le nostre vite e veglierai su tutti noi.
Il funerale sarà celebrato oggi, lunedì 22 gennaio alle 15.30, nella Chiesa del Santissimo Crocifisso a Cagliari.
M.B.










