Dicevano che il Cagliari di Zeman si sarebbe salvato grazie all’acquisto di un centrocampista fortissimo, che quasi nessun tifoso rossoblù ricorda più. E che Walter Mazzarri non solo era antipatico, ma non sapeva preparare la squadra, litigava con tutti i rossoblù anzi veniva “rifiutato” dai giocatori, bravo solo ad agitarsi in panchina. Ora è il caso di ristabilire la realtà dei fatti e di cancellare le “verità” calcistiche raccontate in tanti ma davvero tanti salotti angusti del web, spesso privi persino della testata giornalistica. Sono davvero in tanti a parlare a vanvera, a volte persino a insultare un grande allenatore e a sbagliare regolarmente ogni anno i loro pronostici, peraltro con analisi mai richieste. Walter Mazzarri sta compiendo un grande miracolo: non solo perchè ha vinto tre partite su cinque nel girone di ritorno, una l’ha pareggiata con la Fiorentina e l’altra l’ha persa immeritatamente a Roma.
Mazzarri ha dimostrato la differenza tra un allenatore normale e un gigante convincendo la società di Giulini a cambiare tutto: via i giocatori che minavano lo spogliatoio, dentro nuovi acquisti giovani e brillanti, è riuscito persino a convincere Baselli a venire a Cagliari dimostrando di essere un tecnico dalla grande credibilità in Italia. Ma non solo: le vedove di Zeman e Rastelli, neanche conoscono le statistiche e Mazzarri è uno che ha sempre centrato i suoi obiettivi con tutte le squadre che ha avuto, anche con Inter e Napoli. Tatticamente ha sistemato la squadra alla perfezione con una difesa che oggi ha imbrigliato anche l’attacco atomico di Gasperini, e che anche con Semplici prendeva caterve di gol. E col suo caos organizzato in panchina sembra un direttore d’orchestra che, adesso, sta dirigendo i suoi alla perfezione e con grande coraggio. Oggi pur di vincere ha persino avuto una curiosa lite col suo vice Bellucci, voleva i tre punti ad ogni costo su un campo proibitivo. Walter, perdona i critici del dopolavoro, non ti curar di loro: guarda passa e continua. E grazie per essere venuto a Cagliari a salvarci, anche se dovremo lottare sino alla fine.












