“Una grande vittoria, ottenuta davanti a un grande pubblico”, titola a tarda notte il sito del Cagliari. Una sola frase per dimostrare che il vento è cambiato: solo chi era allo stadio ieri notte può capire quanto sia stato magico l’abbraccio tra la squadra rossoblù e il suo popolo che si è ritrovato. Perché allo stadio c’era mezza città: potevi rincontrare i vecchi compagni di scuola. Più che una partita, è stata una festa. La festa di migliaia di tifosi ai quali era stata tolta la gioia, insieme alle ambizioni. I Distinti riaperti dopo tre anni. I cori della curva Nord. Zemanlandia è qui,suggellata da due bellissimi gol siglati da Sau e Farias con verticalizzazioni perfette: il tecnico boemo quasi sempre in piedi, che si riprende la scena del calcio, simbolo del calcio pulito e all’insegna del divertimento. Si respirava forte il senso di appartenenza, ai colori rossoblù. Con le file in auto prima della gara, e i caroselli di festeggiamento a fine partita. Con i suppoorters ad occupare persino le scale dei Distinti, come non accadeva dai tempi di Italia 90. Eppure era soltanto un match di Coppa Italia, primo turno. Non contava il risultato. Contava essere lì, assistere con felicità alla carrellata di personaggi veraci e autentici che soltanto il Sant’Elia sa regalare. Col maestrale negli occhi, i brividi nei battimani. Con i gufi che già criticavano Zeman per due banali amichevoli zittiti in 18 minuti, da due azioni che sembravano disegnate per lo spot del bel calcio. Ma a sorprendere tutti è stata la difesa: Cragno la novità,sicurissimo tra i pali. Rossettini e Ceppitelli che sono stati due baluardi, diagonali perfette. Zero gol subiti. Conti e Cossu che sembravano due ragazzini, Andrea non ha smesso di correre per 90 minuti e persino tirava in porta con precisione. Crisetig un faro del centrocampo, Avela r a spingere, in generale una squadra di giovani che sarà anche inesperta, ma che può regalare quello che il popolo rossoblù aspettava da troppi anni: tornare a sognare, e nel proprio stadio.











