La confessione choc del parroco sardo: “Ho subito abusi sessuali e violenze inaudite”

Padre Paolo Contini ha rivelato ai fedeli della comunità cristiana di Abbasanta, Ghilarza e Norbello, in provincia di Oristano, di aver subito abusi sessuali quando frequentava il seminario minore dei francescani


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Una rivelazione choc ai fedeli della sua parrocchia per condividere un turbamento che ancora lo tormenta. Padre Paolo Contini ha rivelato ai fedeli della comunità cristiana di Abbasanta, Ghilarza e Norbello, in provincia di Oristano, di aver subito abusi sessuali quando frequentava il seminario minore dei francescani.  E l’ha fatto attraverso la chat che condivide con i fedeli. “Normalmente sono io che ascolto le vostre confessioni ma oggi ho deciso di mettermi io a cuore aperto davanti a tutti voi. Voglio confessarvi la verità, la dolorosissima verità che ha turbato il mio cuore in questi due anni. A metà dicembre del 2021, accidentalmente, sono venuto in possesso delle prove certe di un crimine che ho subìto negli anni del mio seminario e senza alcuna titubanza ho immediatamente denunciato il pedofilo al mio vescovo. Avevo 14 anni – racconta il sacerdote nella chat – quando l’incubo ebbe inizio e per anni ho dovuto subire inaudite violenze. In seguito alla mia prima denuncia, il pedofilo è stato “condannato” a due o tre mesi da trascorrere in Terra Santa. Al suo ritorno la sua diocesi lo ha promosso parroco di una parrocchia balneare, dove ogni anno transitano migliaia di bambini”. “La mia non è una battaglia contro la Chiesa. Amo la Chiesa – scrive ancora padre Contini – la servo convintamente e voglio continuare a servirla fino all’ultimo giorno della mia vita terrena. La Chiesa è un corpo sano in cui possono sorgere cellule cancerogene: i pedofili. A breve inizierà un processo giudiziale penale e sicuramente sarò impegnato cuore e anima in questo percorso. Non abbandonerò il servizio alle nostre comunità e vi assicuro il solito impegno in ogni nostro appuntamento. Questa è la chiesa di Papa Francesco – conclude – in cui non possono trovare spazio inutili timidezze, nel denunciare apertamente coloro che si sono macchiati di reati tanto odiosi come la pedofilia”.


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