Che Facebook sia terreno fertile per il proliferare di bufale e conseguenti abboccamenti facili non v’è dubbio. Se ne hanno testimonianze a iosa, di chi condivide senza verificare la fonte, leggendo solo un titolo, o perché magari ispira una foto. Stavolta si arriva veramente al paradosso. Nelle ultime settimane è circolato su Facebook un post palesemente falso creato ad hoc per testare il livello di attenzione del popolo del web.
La foto del sindaco di Scraffingiu, (il famoso personaggio creato da Alessandro Pili dei La Pola) accompagnato da un breve testo”Quest’uomo è il sindaco di Scraffingiu comune di Cagliari. In seguito alla richiesta di alcuni profughi islamici che avevano preteso l’abolizione della carne di maiale dalle mense scolastiche, ha risposto in una nota: Qui siamo in Sardegna e si rispettano le nostre regole e tradizioni. Qui si mangia carne di maiale, si beve il buon vino, e si rispettano le donne. Se vuoi la legge islamica, te ne torni al tuo paese”. Per rendere ancora più ironica il post a conclusione “CONDIVIDE SE SEI CONCORDE”.
Ebbene in quanti hanno capito che si trattava di uno scherzo? Purtroppo pochi, i pecoroni del web si sono fatti prendere dal folle cecità social e hanno cominciato a condividere in migliaia il post. Fra questi anche tantissimi sardi che vedendo il sindaco di Scraffingiu avrebbero dovuto mettersi più di un dubbio . La notizia ovviamente è stata pubblicata dal sito che smaschera le notizie false, “Bufale un tanto al chilo” che scrive “Non sono mancati commenti del calibro di “Finalmente un sindaco con le palle!; No all’Islam in Sardegna!” e via discorrendo. La bufala sulla richiesta delle famiglie islamiche di abolire la carne di maiale dalle mense scolastiche è storia passata che si ripropone come la rucola. La messinscena vede genitori musulmani presuntuosi da una parte e sindaci intransigenti dall’altra. Proprio il 30 marzo pubblicavamo una smentita su affermazioni messe in bocca a Tommaso Locci, sindaco di Monserrato che si era dovuto esporre proprio per porre fine alle falsità a egli attribuite. Oggi, con nostro stupore, torniamo sull’argomento con un personaggio di pura invenzione”.













