Italia, il coronavirus ha già cancellato 17mila matrimoni

Sposi in fuga dal coronavirus, l’industria del wedding abbandonata sull’altare. I rinvii delle nozze stanno mettendo a terra il business miliardario legato ai matrimoni


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È stato tenero vedere in tv le immagini delle rare coppie che sono andate a sposarsi con la mascherina, sole, senza invitati, private anche del bacio di rito, per non parlare del pranzo di nozze, delle foto di gruppo e degli invitati. Quasi da commedia romantica in versione coronavirus, poi, le nozze celebrate, per ora solo negli Usa e nel Regno Unito su Zoom party, con gli sposi collegati in video davanti agli invitati vestiti a festa a casa loro.

Ma a fronte dei pochi decisi a dirsi implacabilmente “sì” nella data fissata quando il coronavirus era uno sconosciuto, la stragrande maggioranza di chi doveva sposarsi, di fronte a limiti, regole, divieto di assembramenti e quindi di emozioni, abbracci e baci davanti alle torte a tre piani, ha preferito tirare il freno a mano e procrastinare: sono 17mila i matrimoni cancellati tra marzo e aprile, 50 mila quelli che secondo le stime salteranno tra maggio e giugno.

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