Su Tik Tok è una star, con 47 mila follower è il simbolo di come l’arte possa raccontare storie di bellezza e resilienza. Fiori giganti, performance con bolle di sapone e una capacità unica di emozionare: per Irina Kizlo la sua vita si è trasformata in arte, in Sardegna ha trovato la sua nuova casa dopo aver lasciato la sua dopo il crollo dell’Unione Sovietica. La crisi economica, l’instabilità e la decisione di emigrare, come tanti, in cerca di fortuna e la donna ha scelto l’isola dei nuraghi, quella in mezzo al Mediterraneo, dove ha anche trovato l’amore.
La sua storia – racconta l’antropologa Veronica Matta, presidente dell’associazione Sa Mata – che ha voluto conoscerla meglio – è una testimonianza di forza e speranza che collega due mondi: la sua Ucraina d’origine e la Sardegna, che ormai chiama casa. “La mia vita – dichiara Irina – inizia in Ucraina, ma dopo il crollo dell’Unione Sovietica avevo lasciato il Paese in gravi difficoltà economiche, in cerca di un futuro più stabile, come molti ucraini lasciarono la propria terra. Ho scelto la Sardegna, attirata dal suo mare. Arrivata nell’isola, non mi sono mai risparmiata: dai lavori più umili, come cameriera e domestica, sono riuscita a costruire la mia strada. Qui ho incontrato anche l’amore, un uomo di Berchidda, con cui ho trovato non solo un compagno di vita ma una nuova famiglia.
L’artista delle bolle giganti e dei fiori giganti
Durante l’estate, Irina porta la sua magia in eventi e cerimonie, dove i suoi spettacoli di bolle di sapone giganti incantano non solo i bambini, ma anche gli adulti. È proprio la reazione di questi ultimi a colpirla di più: “spesso, restano estasiati di fronte alle sue creazioni, come se per un momento tornassero bambini”. In quegli istanti, Irina vede nei loro occhi una meraviglia autentica, capace di abbattere il peso della quotidianità e di risvegliare un senso di stupore puro e genuino. Ma è durante i mesi invernali, quando l’isola si riposa dalla vivacità estiva, che Irina dà vita a un’altra meraviglia. Nel silenzio di Berchidda – racconta Matta – il piccolo borgo che la accoglie, crea fiori giganti in tessuto: rose, margherite, anemoni, e altre specie incredibili. Con mani esperte trasforma stoffe e colori in vere opere d’arte. “Ho imparato questa tecnica cinque anni fa a Milano. Da allora, questi fiori sono diventati la mia passione e il mio lavoro” – racconta Irina con orgoglio.
L’Ucraina nel cuore
Parlando con Irina – racconta l’antropologa Veronica Matta – è impossibile non percepire l’amore e la preoccupazione per la sua terra natale, assediata da una guerra che ha cambiato tutto ma non ha spezzato lo spirito di un popolo che, nonostante le difficoltà, resiste con dignità e coraggio. “Allo scoppio del conflitto – ricorda Irina – ero in Sardegna. Non riuscivo a trovare pace, sapendo che la mia famiglia era sotto attacco. Ho detto a mio marito che dovevo andare da loro, e lui mi ha sostenuta. Dalla Polonia ho raggiunto la mia città e li ho riabbracciati. Una volta a casa, mi sono sentita in pace: accada quel che accada, sarei stata con loro”- racconta. Irina descrive un’Ucraina che non si arrende, dove la vita continua nonostante tutto. I bambini vanno a scuola, a nuoto, o a lezione di canto, mentre le sirene e le app sugli smartphone avvertono quando rifugiarsi. “Il mio popolo combatte, e tutti fanno la loro parte,” afferma con orgoglio.
Tra Sardegna e Ucraina, un ponte di magia e speranza
La vita di Irina in Sardegna è quella di un’isola felice, un luogo dove i suoi sogni e talenti hanno trovato terreno fertile, tra le bolle di sapone e i petali dei suoi fiori giganti, trasmettendo un messaggio di speranza: anche nei momenti più bui, c’è sempre spazio per la bellezza e la magia. In lei convivono due mondi – conclude Matta – quello ucraino e quello sardo, uniti dalla forza di una donna che ha fatto dell’arte il suo linguaggio universale. Irina non ha solo trovato una nuova casa, ma ha saputo portare con sé la luce e la vitalità di chi non si arrende mai.