Ha scelto “il momento peggiore” per trasformare la sua abitazione in un bed and breakfast. I sei posti letto di via De Gioannis a Cagliari, Simona Anolfo, ex estetista di trentasette anni, sono rimasti quasi sempre vuoti nell’estate 2020 ormai agli sgoccioli: “Non ho la partita Iva, non ho potuto accettare l’eventuale bonus vacanze e nemmeno i 600 euro previsti dal Governo durante il lockdown. Sono stata costretta ad abbassare i prezzi, anche il trenta per cento in meno. Per delle camere con un potenziale giornaliero di cento euro ho dovuto chiederne solo settanta. Mi sento abbandonata dallo Stato”, afferma la Anolfo. “Ho avuto qualche cliente ad agosto, non solo italiani ma anche ungheresi e polacchi. Ho aperto il mio b&b a settembre 2019, il Coronavirus mi ha spezzato le gambe”.
Ma cosa c’entra il Governo col Covid-19 e i letti vuoti? “Non mi hanno saputo fornire tutte le informazioni giuste per lavorare, so quello che posso fare ma non quello che non posso fare. Devo servire le colazioni vicino all’ingresso e non posso mettere una macchinetta per il caffè nelle stanze. Sono in una chat con centottanta colleghi, anche loro lamentano molti problemi. Inoltre”, osserva la 37enne, “da quando è iniziata la campagna mediatica contro la Sardegna ho anche ricevuto tre disdette”.











