La patente gli è stata revocata nel 2016. Il motivo? “Mancanza di requisiti fisici”, nel caso di Giovanni Battista Congiu, 54enne di Senorbì, significa “narcolessia. C’era il rischio che mi addormentassi alla guida”. A stabilirlo era stata una commissione medica. Un mese fa, però, un nuovo esame ha portato a una revoca della revoca: “Prendo un medicinale molto forte che mi consente di tenere sotto controllo la narcolessia, quindi i dottori hanno stabilito che posso nuovamente guidare”. L’uomo, nel frattempo, senza poter guidare nessun mezzo, si è arrangiato come ha potuto: “Ho fatto qualche lavoretto in paese, sistemazione di cancelli elettrici e trasporto di pacchi”. A mano, ovviamente. Appena ha saputo di poter riavere un volante tra le mani si è iscritto all’autoscuola: “Ho dovuto farlo, così vuole la legge. Sto frequentando e ho già dato tutta la documentazione necessaria”. Tutto risolto, quindi? Nemmeno per idea: “Il titolare dell’autoscuola mi ha detto che la pratica è bloccata e che quindi non posso sostenere l’esame, da un mese e mezzo, negli uffici della motorizzazione civile di Cagliari”. Niente patente, quindi: “E mia moglie guida ma solo in paese perchè ha paura di fare lunghi viaggi, quindi mi è impossibile andare sino a Cagliari per chiedere spiegazioni”.
Il ritorno alla guida, per Giovanni Battista Congiu, non è uno sfizio ma una necessità: “Mi serve per lavorare, solitamente d’estate mi propongono qualche lavoretto stagionale, ma se capita qualche proposta anche nel resto dell’anno non la rifiuto”. E, per colpa di un mix tra burocrazia e ritardi, il risultato è che il cinquantaquattrenne sta stringendo sempre di più la cinghia: “Se non lavoro non porto il pane a casa per sfamare la mia famiglia. La patente mi serve con la massima urgenza, qualcuno può aiutarmi?”.










