Intossicazione da funghi, l’ultimo caso si è verificato nel nuorese: provvidenziale l’intervento degli esperti, partono le consulenze gratuite per gli appassionati.
Autunno è anche sinonimo di scampagnate alla ricerca di funghi: porcini, prataioli e tanti altri da raccogliere per poi finire in pentola. Per risotti o sott’olio, sono buoni e gustosi soprattutto se nati spontaneamente dopo un’acquazzone. Ma per cadere in errore e raccogliere qualcosa di non commestibile basta veramente poco e le numerose intossicazioni registrate in queste ultime settimane lo dimostrano. L’ultimo episodio è stato risolto brillantemente mercoledì scorso grazie al tempestivo intervento dei micologi aziendali: l’Ispettorato Micologico dell’ASL 3 di Nuoro è aperto per le consulenze gratuite a tutti i cittadini raccoglitori di funghi nelle sedi sparse nel territorio.
“L’Ispettorato Micologico del Servizio di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione dell’ASL n. 3 di Nuoro invita i consumatori di funghi spontanei a contattare sempre il micologo dell’azienda prima di consumarli; si tratta di un esperto in grado di classificare e fare una cernita esatta dei funghi gratuitamente.
Oltre alla determinazione della specie raccolta, l’esperto micologo fornisce importanti consigli sul consumo del fungo: si sottolinea, infatti, che vanno consumati sempre in piccole quantità ed evitando il
consumo in più pasti consecutivi, per via della scarsa digeribilità di alcune sostanze che li compongono. Inoltre, tutte le specie vanno
consumate previa cottura e a seconda della specie, alcuni devono esser
sottoposti ad un trattamento di pre bollitura, altri ad una cottura
prolungata, altri necessitano dell’asportazione del gambo o della cuticola.
Se, dopo l’ingestione di funghi, insorgono dei disturbi sospetti quali sindrome gastroenterica e vomito e diarrea, anche dopo 24 ore: recarsi subito in Pronto soccorso e portare con sé tutti gli avanzi dei funghi
(cotti, crudi, resti di pulizia). Se altre persone hanno consumato gli stessi funghi, contattarli immediatamente e inviarli al Pronto soccorso” spiega la Asl 3.












