Giorgio Manca, 49 anni, di Teti, piccolo centro del nuorese, situato nel cuore della Sardegna, ha partecipato di recente a L’Eredità, la trasmissione a quiz di Rai 1 condotta da Fabrizio Frizzi. Giorgio, diversamente da tanti altri, ha mostrato con fierezza il suo caratteristico abbigliamento sardo ed ha improvvisato canti e balli della nostra terra, coinvolgendo con simpatia il pubblico e lo stesso conduttore televisivo. Ciò gli ha permesso di diventare tempestivamente un personaggio amato da tutto il pubblico televisivo e non solo. In questa intervista conosciamo meglio questo simpatico personaggio. Com’è nata l’idea di partecipare a L’Eredità? «Sono sempre stato un fan de l’Eredità, sin dal 2002 quando è iniziata la trasmissione. Il sogno di partecipare al programma c’è sempre stato, però per un motivo o per l’altro non telefonavo. Avevo chiamato una volta ma non ero riuscito a prendere la linea. Mentre, lo scorso maggio ho chiamato e mi hanno risposto. Ho lasciato i miei dati, poi mi hanno chiamato per il provino, dove tra l’altro ho trovato persone provenienti da tutta la Sardegna. Una volta superato il provino e ero quasi sicuro che prima o poi mi avrebbero chiamato. E così è stato». Cosa hanno detto i tuoi amici e conoscenti sul fatto che non sei riuscito a “sbancare” le casse a L’Eredità? «Come ho sempre detto i valori della vita non sono i soldi, tutti mi dicono che non ho vinto niente, io invece dico che ho stravinto. Un signore qualche giorno fa mi ha chiamato e mi ha detto: “Ti confesso Giorgio che quando c’eri tu in tv, aspettavo l’inizio della trasmissione perché in quella circostanza mi hai fatto dimenticare i miei 64 anni di sedia a rotelle”. Ecco, queste cose per me non hanno prezzo. Mi stanno chiamando anche dall’estero per ingraziarmi per aver portato in tv, la spensieratezza l’allegria ed il vero modo di fare di noi sardi. E, soprattutto, non sono andato in tv a piangere dei mali che ci affliggono. Tra le altre cose, ho una splendida figlia di quasi sedici anni che si chiama Arianna, che voglio un mondo di bene ed è stata anche lei a incoraggiarmi per partecipare a L’Eredità».
Che attività svolgi? «Faccio con molto piacere il collaboratore scolastico, l’ex bidello, all’istituto comprensivo di Atzara; poi lavoro ad Austis nelle scuole Medie e Materne. Adoro i miei ragazzi e i bambini, le maestre e le professoresse le voglio un bene immenso e la stima è reciproca». Le tue passioni? «Suono e canto in un gruppo musicale: gli Amistade, che ho composto assieme ad altri quattro amici. Suoniamo musica etnica rigorosamente dal vivo. Ora, visto che sono riuscito a portare un po’ della nostra Sardegna in tv e di aver rappresentato degnamente la nostra sardità, mi auguro che ci chiamino a suonare nelle piazze della nostra bella e amata Isola».











