“I comunicati della Dirigente e dello staff Todde non smentiscono, e quindi confermano l’autenticità della nostra denuncia. La nostra denuncia si è basata su un documento ufficiale, inviato ai docenti, che riportava esattamente quanto abbiamo reso pubblico: No quesiti politici e strumentalizzazioni. No novecento giudiziarie; obbligo di condividere le domande con il responsabile della comunicazione della Presidente. Non si tratta di interpretazioni, ma di istruzioni scritte nero su bianco”.
Ancora una replica in merito alla vicende che riguarda l’incontro tra studenti e la Presidente della Regione https://www.castedduonline.it/bavaglio-agli-studenti-di-san-gavino-lo-staff-della-todde-nessuna-domanda-concordata-indicati-temi-che-piu-interessano-i-giovani/?swcfpc=1&fbclid=IwdGRjcAM8frljbGNrAzx-s2V4dG4DYWVtAjExAAEe8uQNCLfo4eTsZVUmaJJZaAShiGd-PsEarWVEVnMHB0MgrHt8g7CHq_kKc4o_aem_CIN8X103nfU50ZGrcWW_jQ
“Molti studenti coinvolti voteranno già alle prossime elezioni. Trattarli come spettatori passivi, con domande approvate dallo staff, significa svilire il loro ruolo di cittadini.
Appare amaramente ironico che una Presidente abbia bisogno di prepararsi le risposte in anticipo, quando i ragazzi di quinta che tra pochi mesi affronteranno il colloquio orale della maturità dovranno argomentare su un tema estratto a sorte.
Troviamo inoltre paradossale che proprio la destra si insinui nella scia della nostra segnalazione con tanto di annunci di interrogazioni parlamentari sul tema, quando Giorgia Meloni dichiara pubblicamente di “non voler mai parlare con la stampa”: non siete nella posizione di muovere critiche.
Chi decide cosa è “politico” e cosa non lo è? Stabilire quei confini significa controllare la voce degli studenti. La scuola deve essere palestra di democrazia e confronto, non passerella di propaganda”.
Anche il consigliere regionale Alberto Urpi interviene in merito all’accaduto: “La Presidente, che in passato (campagna elettorale) ha sempre sostenuto con forza l’importanza della della trasparenza oggi invece parrebbe che voglia evitare le domande degli studenti.
Il documento così recita: “No quesiti politici, no strumentalizzazioni sulla situazione giuridica, tutti i quesiti saranno anticipatamente sottoposti alla visione del responsabile dell’ufficio stampa della regione”.
Sembrano una serie di dictat pre-censura in pratica.
Molto male, perché gli studenti rappresentano la società civile di oggi e di domani e avere paura di loro e delle loro domande è, se confermato, gravissimo”.
“Penso che governare significhi anche sottoporsi a tutte le domande, senza che queste siano filtrati dal capo ufficio stampa della regione”.












