La lunga battaglia di un padre per poter vedere il figlio si è conclusa con la condanna della madre a 400 euro di multa più le spese processuali. Il tribunale di Cagliari ha riconosciuto la responsabilità di una donna di 51 anni, colpevole di aver ripetutamente violato un provvedimento civile che regolava il diritto di visita dell’ex compagno, N.M., nei confronti del figlio minore. Secondo quanto stabilito dalla sentenza pronunciata dal giudice monocratico, la donna ha ostacolato per mesi gli incontri tra padre e figlio, contravvenendo a quanto disposto dal tribunale civile di Cagliari nel 2017: affidamento condiviso, collocamento del minore presso la madre e diritto di visita del padre secondo un calendario da concordare mensilmente. I fatti contestati risalgono al periodo compreso tra dicembre 2019 e ottobre 2020. Nel corso del processo, celebrato con rito abbreviato, il giudice ha ritenuto pienamente provata la condotta elusiva dell’imputata.
In più occasioni, la mamma avrebbe impedito al padre di vedere il figlio, adducendo motivazioni ritenute “disparate e pretestuose” dal Tribunale: dall’allergia del minore alle graminacee alla mancata risposta a telefonate, e-mail o citofonate. In un’occasione, la donna avrebbe bloccato il numero telefonico del padre sul cellulare del figlio, ostacolando i contatti. Secondo le querele presentate dal padre, nonostante gli accordi per trascorrere le vacanze estive insieme, la madre avrebbe evitato qualsiasi contatto e non si sarebbe fatta trovare presso la propria abitazione.Il giudice ha valutato le condotte come parte di un unico disegno criminoso, aggravato dalla reiterazione nel tempo e dalla volontà consapevole di eludere le decisioni dell’autorità giudiziaria. Nonostante la concessione delle attenuanti generiche e l’assenza di precedenti penali, è stata disposta la condanna a 400 euro di multa, oltre al pagamento delle spese processuali.










