Sostegno ai volontari delle colonie presenti nel territorio comunale. E risorse utili per l’apertura di una o più oasi feline a Cagliari. Una “casa” dignitosa per molti dei numerosi gatti che popolano la città e che, in alcuni casi, vivono in situazioni di grave degrado e abbandono.
L’annuncio è dell’assessore all’Ambiente Luisa Giua Marassi, dopo le due visite del canile e dell’ambulatorio comunale, e l’apertura di un confronto operativo con gli addetti al servizio di Gestione faunistica. “La salute e la vita dei nostri gatti e cani è una priorità amministrativa sulla quale attiveremo, e stiamo già attivando, delle politiche di tutela e sensibilizzazione necessaire per una città che vuole confermarsi “amica degli animali”, ha scritto nel proprio profilo Facebook, l’esponente della giunta Zedda, “per questa ragione, fin dai primi momenti del mio insediamento, ho subito accolto per un confronto conoscitivo le diverse figure impegnate all’interno delle associazioni vicine a questo tema. Un passaggio importante, al quale hanno fatto seguito L’obiettivo, anzitutto, è quello di rafforzare le strutture già esistenti, sia sul piano del personale che sul piano delle risorse economiche.
A questo poi si aggiunge un altro intervento importante, e cioè l’avvio di una manifestazione di interesse per il ruolo di Garante degli Animali: una figura che oggi manca e la cui presenza permetterebbe di ricevere e istruire tutte le segnalazioni provenienti dalla cittadinanza, coadiuvando l’assessorato nel compito di tutela e gestione della fauna”.
Oggi l’Ufficio di Gestione Faunistica comunale è operativo sei giorni alla settimana e si occupa di coordinare il lavoro del Canile Comunale (dotato a sua volta di 160 posti), realizzando oltre 600 sterilizzazioni feline all’anno e diversi interventi sanitari sui gatti delle colonie.” Possiamo fare sicuramente di più”, aggiunge Giua Marassi, “ma per farlo abbiamo bisogno di portare avanti una volontà comune, con delle campagne di sensibilizzazione sugli abbandoni/adozioni dei cani e sul rispetto dell’obbligo di microchip.
Detto altrimenti: dobbiamo risvegliare una nuova consapevolezza per un agire migliore e sempre dalla parte degli animali”.









