Un caso che non è nuovo al nostro Paese e per i nostri connazionali all’estero che si trovano ad avere a che fare con normative giuridiche e culture diverse da quella occidentale.
Ilaria De Rosa, hostess trevigiana di 23 anni, trovata il 4 maggio dalla polizia saudita con uno spinello nascosto nel reggiseno, è stata condannata a 6 mesi di carcere, con sentenza emessa ieri, per detenzione e spaccio di stupefacenti. La ragazza, però , si professa innocente ed è sostenuta dalla sua famiglia: «conosce bene le regole dell’Arabia Saudita e mai avrebbe fatto una cosa simile»- ha affermato la madre, Marisa Boin.
A nulla sono servite le testimonianze di Ilaria (data solo in video) e quella degli altri indagati che, di fatto, hanno dimostrato come lei fosse estranea ai fatti, prendendosi ogni responsabilità.
Una volta depositata la sentenza, la famiglia avrà un mese di tempo per ricorrere in appello.
La giovane hostess della compagnia lituana Avion Express non poteva certo immaginare che una festa tra amici potesse aprirle le porte del carcere. Si sono trovati, lei e i suoi amici, circondati improvvisamente da alcuni uomini armati che, dopo la perquisizione, affermano di aver trovato il famoso spinello nel reggiseno. Ma nessuno crede a questa ricostruzione, tranne la polizia Saudita, e la famiglia ed in particolare la sorella di Ilaria, Laura, sono particolarmente preoccupati e stanno facendo di tutto per essere innanzitutto sicuri che stia bene.
Laura era presente anche in tribunale a Gedda per ascoltare di persona la sentenza insieme al console italiano. «Nel rispetto della decisione della magistratura locale, il Consolato Generale a Gedda e l’Ambasciata d’Italia a Riad, in stretto raccordo con la Farnesina, stanno prestando tutta l’assistenza possibile alla connazionale Ilaria De Rosa e ai familiari» le parole della Farnesina, che si è subito attivata accanto alla famiglia per aiutare la giovane.












