Guida una delle “Api” turistiche diventate tra i simboli della Cagliari turistica sin dal 2011, Claudio Dessì. È il suo unico lavoro, quello nel quale ha investito tutto dieci anni fa. E, ora, causa Covid e ristori quasi inesistenti, è a terra anche lui: “Fermo da settembre, prima ci sono stati turisti ad agosto. Il calo degli incassi è del novanta per cento”, praticamente una tragedia quasi completa, “con la mia Ape avevo un indotto non indifferente, quindi per me il turismo è molto importante, soprattutto quello estero”. Il suo mezzo è fermo, senza l’ombra di un vacanziero da circa nove mesi in città.
E gli aiuti? “Sinora ho avuto solo mille euro, la mia è una piccola azienda che si sta riempendo di debiti. Voglio una risposta al più presto possibile”, afferma Dessì, e il riferimento è ai 4 milioni di euro trasferiti dalla Regione alla Camera di Commercio di Cagliari ma mai arrivati nelle tasche di taxisti, noleggiatori con conducente e guidatori di “api calessino”.
“Prospettive per l’estate? Sono scettico, vediamo cosa decide il Governo, sulla carta verde e, se vanno avanti, sui vaccini. Il turismo deve tornare ad avere un incremento, questo è il mio unico lavoro e ho tanti debiti, devo pagare il commercialista e il garage, oltre all’assicurazione”.









