Il fortino di Capoterra non si tocca. E’ la risposta del Ministero per i beni culturali, all’istanza presentata dalle Associazioni culturali e ambientaliste che hanno chiesto la tutela de “la finta mola”, il fortino risalente alla seconda guerra mondiale situato in località Sa Guardia Longa.
Lo storico manufatto, in ottimo stato di conservazione, infatti, rischiava di essere demolito o spostato a causa della realizzazione della nuova strada statale 128.
“Il fortino in oggetto rientra tra i beni culturali tutelati ex legge, ai sensi dell’art. 10 commi 1 e 5 del D.Lgs. 42/2004, che, ai sensi dell’art. 20 l.cit., non possono essere “distrutti, deteriorati o danneggiati”. Questa la risposta della Soprintendenza ai quesiti formulati dalle associazioni Sardegna Sotterranea, Aloe Felice, Assfort, Archeo.Mil, Ambiente Sardegna.
Primo firmatario Marcello Polastri, autore di pubblicazioni sui beni culturali della Sardegna, che ha presentato l’istanza in sinergia con 5 associazioni culturali. Lo scrittore dichiara “non va abbassata la guardia ogni qualvolta c’è chi, per realizzare opere anche di pubblica utilità, potrebbe passare sui manufatti storici da valorizzare. Certo, ben venga la strada che segnerà una volta storica nella viabilità ma dovrà pur esistere un modo di realizzarla compatibilmente alle preesistenze storico-culturali?”.
Anche Valerio Musa, studioso che si è rivolto all’associazione Sardegna Sotterranea per segnalare il rischio di una possibile demolizione del fortino, afferma: “speriamo per davvero che il tracciato della nuova strada possa subire una lieve modifica, per valorizzare il fortino che rappresenta un unicum nel suo genere per lo stile architettonico che lo caratterizza”.












