Non c’è pace per il consigliere regionale del Psd’az Giovanni Satta, molto vicino al presidente Solinas, tanto che in questi giorni sta tentando di fare da paciere nel centrodestra. I magistrati di Tempio hanno chiesto al gip di mandarlo a processo con l’accusa di corruzione, per aver rivenduto, ai tempi in cui gestiva una concessionaria a Olbia, una Smart rubata in un autonoleggio, il Sicily by car. E fra l’altro, la targa non era utilizzabile perché appartenuta a un’auto danneggiata nell’alluvione del 2019.
Satta è ancora a processo per un presunto traffico di droga in cui a vario titolo vennero indagate una ventina di persone. Il consigliere regionale sardista venne anche arrestato e rientrò nell’aula di via Roma appena lasciato il carcere, nel 2016, quando era consigliere regionale dell’Uds, per poi passare con il partito di Solinas nel 2019. Sempre relativamente alla vita da concessionario di auto, Satta venne accusato e poi assolto dall’accusa di truffa. La prima volta che finì in cella era il 2009, con le accuse di peculato, abuso d’ufficio e falso in atto pubblico.
Lo scorso ottobre il consigliere del Psd’Az è finito ai domiciliari per una consulenza da 500mila euro per la vendita di una Rsa di Monastir, con le accuse di traffico illecito di influenze e tentata estorsione.











