L’EXMA – Centro Comunale d’Arte e Cultura di Cagliari ospiterà la mostra personale di pittura di Giorgio Corso, intitolata “IL COLORE DELLA LUCE”. La mostra, a cura di Simone Mereu Canepa, sarà inaugurata il 7 novembre 2025 alle ore 18:30 nella Sala ex biblioteca. Sarà visitabile dal 7 all’11 novembre 2025 in Via San Lucifero 71, Cagliari.
L’esposizione presenta la pratica pittorica di Giorgio Corso che si sviluppa come un’indagine meticolosa, utilizzando il linguaggio cromatico e formale per esplorare concetti filosofici ed esistenziali attraverso il paesaggio e i suoi dettagli.
La ricerca di Corso in questa mostra si concentra su due linee principali: il ruolo della luce/ombra come elemento che rende tridimensionali i suoi dettagli urbani, scomposti e ricomposti in un linguaggio definito “da rinnovato cubista”, e la natura effimera dell’orizzonte, inteso come chiusura del mondo percepibile e “soglia da varcare verso il mondo”.
Per Corso il “mistero dell’orizzonte” è l’allegoria centrale del desiderio umano e dell’utopia irraggiungibile. L’orizzonte viene concettualizzato come un’entità transitoria, inafferrabile e quasi dispettosa, la cui linea incarna la vana ricerca di un sogno o di un obiettivo che diviene sfuggente non appena creduto raggiunto. Nonostante sia fugace, l’orizzonte è anche un elemento consolante nella sua “presenza quotidiana” e nel suo ripetersi.
Formalmente, l’artista dimostra una notevole riconoscibilità stilistica in un filone di ricerca rinnovato, che include l’uso di varianti cromatiche e matericità, con “qualche tentazione metafisica”. La sua pittura è un “dialogo costante tra l’analisi razionale della forma e l’espressione emozionale e poetica del mondo”.
Nelle sue opere, Corso riesce a portare fascino alla visione banale dei nostri percorsi cittadini, dando senso ai dettagli non significanti, con una “volontà quasi poetica”. Egli esplora i dettagli del paesaggio metropolitano di Cagliari (come Castello, Via Università, Archi di città, Portico di Castello, Scale a Saint Remy, Palazzo Boyl, Torre del Leone) e le periferie e i campi, fino ai ricordi legati a Ingurtosu e Montevecchio, attraverso le variazioni del colore della luce.













